Generazione di fenomeni. Quelli che hanno fatto la storia dell’Italia maschile di pallavolo negli anni ’90. Il caso ha voluto che i campioni si siano concentrati tutti nello stesso periodo, portando la Nazionale alle più alte vette europee e mondiali. Con un simbolo come Julio Velasco in panchina, a coordinare il tutto. Tre campionati mondiali consecutivi sono un record difficilmente raggiungibile da altre squadre ed è ciò che l’Italia è riuscita a coronare tra il 1989 e il 2000.
Vediamo quali sono stati i migliori pallavolisti della storia italiana:
Lorenzo Bernardi
Nel 2000 è stato insignito del premio FIVB come miglior giocatore del XX secolo. E scusate se è poco. Nel 1990, in Brasile, ‘Lollo’ era già presente nella vittoria del primo mondiale in Brasile. Quattro anni dopo altro alloro iridato in Grecia. Ma nel suo palmares ci sono anche tre europei. Alle Olimpiadi di Atlanta 1996 l’unico rimpianto di questa sfavillante carriera, l’argento dopo la sconfitta in finale contro l’Olanda. Ruolo schiacciatore, dopo aver iniziato come palleggiatore. Nove scudetti, cinque Coppe Italia, tre Supercoppe italiane, 4 Coppe dei Campioni, 2 Coppe delle Coppe e 4 Coppe Cev. Non vi bastano? Ci sono anche due Supercoppe europee.
Luca Cantagalli
Un altro campionissimo che ha messo il sigillo su due titoli mondiali con l’Italia. In Nazionale, 330 presenze. Soprannominato ‘Bazooka’, per i tifosi di Modena – con cui ha giocato 17 stagioni – è il Sindaco. Passato ai rivali di Treviso, anche qui ha conquistato tre allori , la Coppa Italia e due Coppe Cev. Sette titoli italiani, ben 4 Coppe Campioni con Modena: era quasi impossibile superarlo. Cantagalli è stato un esempio di professionalità.
Ferdinando De Giorgi
Per tutti ‘Fefè’, il prototipo del palleggiatore piccolo e astuto. Il suo palmares non è ai livelli degli altri due fenomeni di cui abbiamo già parlato, perlomeno a livello di club. Si contano infatti uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppe Cev e una Supercoppa europea. Ma è a pieno titolo un elemento fondamentale della generazione di fenomeni, con tre titoli mondiali e 330 presenze in azzurro. Meriti maggiori vanno a De Giorgi per essere riuscito a emergere in un mondo di giganti dal ‘basso’ dei suoi 178 centimetri.
Andrea Gardini
E’ stato il primo italiano a venire inserito nella ‘Volleyball Hall of Fame’ di Holyoke, in Massachusetts. Uno dei migliori centrali di tutti i tempi, in particolare nel fondamentale dell’attacco. Con la Nazionale ha vinto tutto, con i club ben sette titoli (a Ravenna, Treviso, Roma e Modena), senza trascurare le quattro affermazioni in Champions League e il Mondiale per Club portato a casa con Ravenna.
Andrea Giani
Esempio più unico che raro di giocatore universale. Inizia la carriera da centrale, poi spesso viene schierato come opposto e come schiacciatore – laterale. Due argenti e un bronzo in tre Olimpiadi consecutive, oltre ai tre titoli mondiali. Cinque scudetti sulla via Emilia, tra Modena e Parma. Due Champions League nella sua personale sala dei trofei. Con Parma ai vertici anche nel Mondiale per Club. Una sicurezza sotto rete.
Andrea Lucchetta
‘Lucky’ o ‘Crazy Lucky’, un fenomeno anche fuori dal campo. Ha fatto divertire quando non ha fatto male agli avversari. Ruolo centrale. Capigliatura particolare, che ha mantenuto anche quando ha smesso di giocare per diventare commentatore televisivo. Ha fatto la storia di Modena, ma poi è riuscito a vincere pure a Cuneo e a Milano. Sotto le guglie del Duomo, addirittura, ha portato a casa due Mondiali per Club, nel 1990 e nel 1992.
Samuele Papi
Longevo, gioca ancora oggi, ma anche precoce. Ben quattro medaglie alle Olimpiadi, oltre a due titoli mondiali. Sei scudetti, addirittura 8 Supercoppe italiane. Tre Coppe Campioni/Champions League. In serie A1, aveva esordito non ancora maggiorenne, a 17 anni. Con Treviso, ha segnato un’epoca, vincendo praticamente tutto quello che si poteva vincere.
Fabio Vullo
Palleggiatore molto diverso da De Giorgi, a cominciare dall’altezza. Ben otto scudetti messi in bacheca, cominciando con Torino nel 1983/84. Addirittura sette Champions League: un record. Con la Nazionale ha vinto meno di quello che avrebbe dovuto perché dal 1993, non senza polemiche, Velasco decise di non convocarlo più. Da molti giornalisti è considerato il miglior palleggiatore di tutti i tempi.
Andrea Zorzi
Un rullo compressore sotto rete. ‘Zorro’ ha lasciato il segno ovunque ha giocato. Ha vinto il premio Fivb come giocatore dell’anno nel 1991. Per due volte ha conquistato il titolo Mvp della World League (1990 e 1991). Anche lui ha portato a casa una Coppa dei Campioni con Treviso. C’era ad Atlanta 1996 nell’amaro argento olimpico.