Dopo lo spiacevole commento su Facebook, chiedono scusa i Nobraino, attraverso un lungo post nel loro sito ufficiale. A metterci la firma è il chitarrista della band, Néstor Fabbri, autore della contestata similitudine tra i 700 immigrati morti nel canale di Sicilia e mangime per pesci. Come sottolineato nel post, Fabbri ha una laurea specialistica dedicata alle politiche migratorie europee, è da sempre in prima linea per evitare le orribili stragi del mare e quindi cos’è successo con quell’odioso commento? Semplicemente voleva esprimere un concetto che con le parole scelte è stato totalmente travisato: ‘Il mio imperdonabile errore è di non essere stato retoricamente capace di indirizzare la sfrontatezza contro i reali responsabili del massacro: gli autori delle politiche migratorie europee‘.
I Nobraino hanno imparato una dura lezione, ovvero che Facebook può rivelarsi un’arma letale, soprattutto se veicola contenuti provocatori. L’uso e la scelta delle parole da utilizzare è fondamentale, poiché può fare la differenza tra una bruciante accusa alle istituzioni e un’offensiva battutaccia da cafoni. Nessuno dovrebbe mettere in dubbio il cordoglio di Néstor Fabbri o della band, ma certamente la gaffe da sprovveduti lessicali ha creato un danno d’immagine notevole. La scelta di pubblicare le scuse sul sito ufficiale e non sui social network è già indicativa. Certamente prima di dare nuovamente fuoco alle polveri ci penseranno due volte. Nel frattempo, il post si chiude così: ‘Porgo a tutte le persone turbate ed addolorate dall’infelice esternazione di ieri le mie più umili scuse‘.
I Nobraino esclusi dal concerto del 1^ maggio a Taranto
I Nobraino hanno commentato l’ultima strage del Mediterraneo facendo infuriare il web per la propria mancanza di tatto. Su Facebook, ad accompagnare la notizia della tragica morte di oltre 700 migranti nel mare siciliano la band scrive: ‘Avviso ai pescatori: stanno abbondantemente pasturando il Canale di Sicilia, si prevede che quelle acque saranno molto pescose questa estate‘. I fan, i colleghi musicisti e in generale i frequentatori della rete non hanno gradito la battuta, scatenando un’aspra polemica, culminata con la cancellazione di diverse date previste nei prossimi mesi, fra cui quella al concerto del 1° maggio a Taranto.
Dopo l’uscita del contestatissimo commento su Facebook, i Nobraino hanno deciso di smorzare la polemica e di modificare il post, sostituendo la cinica didascalia con un più soft ‘La realtà è di cattivo gusto‘, ma ormai il danno era già stato abbondantemente fatto. Sul web hanno infatti continuato a circolare gli screenshot del precedente commento e non sono tardate ad arrivare le risposte indignate dei colleghi, ma soprattutto degli organizzatori di concerti alla quale la band avrebbe dovuto partecipare. Fra tutti svetta l’intervento di Roy Paci, che esonera i Nobraino dal concerto del 1° maggio a Taranto.
La risposta di Roy Paci al commento dei Nobraino è forte e mira a creare un precedente di punizione per episodi simili: ‘La vostra realtà non è di cattivo gusto, ma decisamente vergognosa. Dopo il vostro schifoso post di quest’oggi, prevedo che non calcherete il palco del #unomaggiotaranto. Noi abbiamo una dignità da difendere‘. Sono molte le reazioni simili al post incriminato, indignate per la leggerezza della band nell’esprimersi riguardo un fatto tanto complesso. Ancora una volta viene quindi discussa la sacralità della libertà di espressione, soprattutto in relazione a fatti di cronaca tanto sconcertanti come l’ultima strage del Mediterraneo.
L’eliminazione del post da parte dei Nobraino fa pensare a qualche sorta di pentimento o comunque di marcia indietro. Se avessero creduto nell’innocenza delle proprie opinioni avrebbero probabilmente fatto meglio ad argomentare piuttosto che cancellare. Il problema di fondo è che l’ironia stavolta andava a colpire le vittime di una tragedia. Non è satira, ma cinismo fine a se stesso, lontano dalle frecciate pungenti di Charlie Hebdo, offensivo e scandaloso sì, ma proteso verso la dissacrazione delle istituzioni religiose, politiche, verso i taboo sociali e i paradossi della morale. La tirata dei Nobraino era pretenziosa quanto detta male e potrebbe costargli veramente cara.
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