In seguito alla pandemia, molti adolescenti stanno attraversando un momento di confusione e sconforto e questo a volte può portare a gesti inconsulti. Secondo uno studio condotto sui ragazzi e confermato dai pediatri, ogni giorno si registra almeno un tentato suicidio.
L’allarme riscontratosi nel periodo post pandemia è stato annunciato da Antonio D’Avino, attuale presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri. Secondo i dati registrati, ogni singolo giorno un adolescente o un ragazzo o ragazza più giovane tenta questo tragico gesto.
Con il termine hikikomori si intende una sorta di voglia da parte del soggetto di isolarsi completamente per un tempo prolungato, innescate principalmente dalle continue pressioni della sfera sociale e dalle relazioni con gli altri. Questa definizione precisa è stata esposta proprio da un famoso psicologo, Marco Crepaldi, psicologo, attuale presidente e fondatore di Hikikomori Italia.
Molti medici hanno parlato a riguardo, preoccupati dai dati registrati. Antonio D’Avino infatti, ha più volte sottolineato la gravità della situazione e lo stato di emergenza in cui ci troviamo. A quanto pare questo vertiginoso incremento è peggiorato negli ultimi due anni arrivando ad un aumento del 75%. Sono 100mila i ragazzi che negli ultimi tempi hanno deciso di intraprendere la strada della morte sociale. Questi soggetti sono stati identificati con il nome di hikikomori.
Le caratteristiche di questi adolescenti sono comuni e vedono una sorta di isolamento del soggetto all’interno della propria camera, cercando di fuggire in qualche modo dall’interazione con il mondo esterno, poiché terrorizzati dalla paura del giudizio altrui.
A detta degli esperti i numeri che si sono registrati in seguito al difficile periodo della pandemia sono a dir poco impressionanti e a confermare il tutto è proprio il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, durante il Congresso nazionale tenutosi a Riva del Garda. È sempre lui a definire il periodo della pandemia come una vera e propria bomba atomica nella sfera sociale dei più giovani, causando grossi disagi e difficoltà relazionali.
I lockdown totali che abbiamo vissuto e le rigide misure restrittive in seguito alla conferma della pandemia hanno di certo modificato il modo di vivere di tutti. Le regole relative al distanziamento di certo sono state le più dure da mantenere in quanto non è stato più possibile dare la mano, abbracciare o baciare chi ci era più vicino. Tutto ciò ha certamente creato un forte disagio, che a molti ha fatto più male che ad altri. Quelli che hanno risentito di più di questo distacco forzato dagli affetti sono stati i più giovani che sposso entrati in depressione.
Chiusi nelle loro stanze lasciano tutto il mondo fuori, estraniandosi dalla realtà e a volte dimenticando anche il dono meraviglioso della vita. Sono infatti aumentate le vertigini di tentati suicidi tra i giovanissimi. Si registra negli ultimi due anni un aumento pari al 75% in più rispetto agli anni precedenti.
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