Twitter X sostituisce i classici tweet della piattaforma, introducendo i post: ecco l’ultima novità della piattaforma di microblogging.
Elon Musk annunciato la “fine” di Twitter, mettendo un tavolo un rebranding sostanziale dell’azienda, che, da oggi, si chiama X. Pertanto, il logo del popolare social network è cambiato, sia nelle applicazioni mobile che sul sito web. Oltre ai cambiamenti degli ultimi tempi, l’azienda introduce ulteriore novità: non si parla più di tweet bensì di post sulla popolare piattaforma di microblogging. Ecco di cosa si tratta.
Twitter è in uno stato di continuo mutamento. Negli ultimi tempi, infatti, sta cercando di abbandonare l’aspetto mostrato, fino a pochi mesi fa, per imporsi, in sostanza, come una nuova creatura, dai tratti inediti: X.
Il sito web è ancora disseminato di resti del suo passato, come le parole “Twitter” e “tweet“, anche se il logo X è ora presente, in modo imponente, sulla piattaforma.
La transizione, dunque, è un processo continuo per la piattaforma di microblogging, di recente acquisita da Elon Musk.
Alcuni utenti hanno notato un altro cambiamento: il sito web sta testando la sostituzione del pulsante “Tweet” con un pulsante “Pubblica“, per l’appunto legato ai post, così chiamati anche in altri social, come quelli di Meta, per fare un esempio.
Questo cambiamento risponde alla domanda che molti si sono fatti dopo il rebranding: “come si chiameranno i tweet, da oggi in poi?”.
Un utente ha fatto notare alla community che, in realtà, tale modifica era temporanea e che il tutto è stato ripristinato nel giro di un’ora.
Indipendentemente da ciò, il termine “tweet” – che è entrato a far parte del linguaggio comune – potrebbe ben presto sparire, in quanto non in linea con la X del logo.
Twitter ha annunciato il suo rebranding in X nel mese di giugno 2023, come parte della sua strategia per espandere i suoi servizi oltre i social media.
Elon Musk ha affermato che X offrirà una gamma di prodotti e funzionalità, come e-commerce, giochi, streaming e istruzione. Insomma, il social si spoglia della sua veste di microblog, per abbracciare una visione decisamente più olistica.
Tuttavia, il rebranding è stato accolto con reazioni contrastanti: in molti, infatti, hanno messo in dubbio sia la logica alla basa di tale decisione, sia l’esecuzione di tal mossa da parte dei vertici dell’azienda.
Una volta, Roger Albert paragonò la brevità della poesia ai tweet di Twitter, caratterizzati, come sappiamo, da soli 140 caratteri.
Le cose, dalla da quel momento sono sostanzialmente cambiate: infatti, sulla piattaforma, ora è possibile scrivere dei post anche di 4.000 caratteri.
Pertanto, parlare di tweet, secondo le recenti novità, sarebbe, dunque, obsoleto, visto che di microblogging, in tal senso, resterà ben poco, se non il ricordo del social che un tempo fu.
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