I primi aiuti delle Nazioni Unite hanno raggiunto la Siria

Dopo il terribile terremoto che ha devastato Siria e Turchia, la macchina degli aiuti internazionali si è mossa immediatamente. Sono state notate evidenti differenze in merito al sostegno dato alle due Nazioni colpite dal distruttivo sisma. 

Siria sisma
Sisma in Siria – Nanopress.it

Si sono notate fin da subito differenze tra gli aiuti inviati alla Turchia e quelli invece destinati alla Siria. Entrambe le nazioni sono devastate ma, soltanto oggi, gli aiuti sono riusciti ad arrivare a nord della Siria ad attraversare il confine i convogli delle Nazioni Unite.

Ad intervenire per inviare solidarietà e sostegno anche alla Siria che fino ad ora aveva ricevuto soltanto gli aiuti di Iran, Russia e Cina ci ha pensato Gutteres, segretario generale Onu, che ha annunciato nel pomeriggio l’arrivo del primo convoglio in territorio siriano.  Ciò che ha frenato l’invio dei soccorritori al Nord della Siria, martoriata dall’enorme sisma, è causato  dalla diplomazia e dallo stesso capo di Stato siriano Assad che non ha accettato, nonostante le nazioni europee si siano mosse con meno entusiasmo rispetto agli aiuti inviati in Turchia, nell’accettare le risorse occidentali e ha serrato i confini fino ad oggi quando ha accettato di fare oltrepassare i convogli Onu e, dopo giorni, anche la popolazione siriana ha potuto ricevere aiuti internazionali.

Ecco perché la Siria ha ricevuto soltanto oggi gli aiuti occidentali

Uno dei terremoti più terrificanti e potenti degli ultimi decenni ha colpito Siria e Turchia sprigionando una magnitudo di 7.8 sulla scala Richter.  Successivamente si è visto uno sciame sismico con scosse importanti, che hanno devastato intere regioni e fatto crollare migliaia di palazzi. Una situazione terribile che ha portato alla morte di oltre 20.000 persone e purtroppo il bilancio aumenta di ora in ora.

La macchina degli aiuti internazionali si è subito messa in moto e in maniera consistente, concentrando però le forze verso il territorio turco. Per soccorrere la popolazione in Turchia  si sono mossi 28 paesi che hanno mandato numerosissime squadre, che hanno prontamente prestato aiuto per cercare i dispersi e aiutare i sopravvissuti che hanno perso tutto.

Nonostante la Siria abbia migliaia di morti e tutto ciò che era rimasto in piedi dai dodici anni di guerra si è sgretolato sotto la potenza del sisma. All’interno del territorio sotto il comando di Assad  è In atto un conflitto che  perdura da moltissimo tempo e che ha portato morte e distruzione. Gli scontri che avvengono quotidianamente tra gruppi ribelli islamici e le forze militari governative sono violenti. Una situazione che ha generato povertà estrema e la situazione del popolo e precaria è fatta di stenti quotidiani.

La crudeltà attuata dal regime di Assad nel combattere le milizie islamiche non ha tenuto conto della popolazione e della sofferenza che arrecava e così la situazione è peggiorata irrimediabilmente. I rapporti internazionali si sono sempre più deteriorati e man mano che il tempo passava il presidente Assad ha preferito interrompere le relazioni con l’occidente per continuare la sua lotta al terrorismo avere limitazioni e imposizioni occidentali. Questo, però, ha portato anche al distacco delle istituzioni occidentali che hanno lasciato raffreddare la situazione.

Da un lato invece troviamo le nazioni occidentali che hanno tentato di dare aiuto, nonostante abbiano effettivamente dato la precedenza alla Turchia, ma la prima affermazione proveniente dal capo di Stato Assad è stata quella avvisare l’Occidente di non inviare aiuti nelle zone dei terroristi. Le associazioni umanitarie per i terremotati siriani hanno però avuto un punto di svolta oggi e sono arrivati i primi aiuti dalle Nazioni unite con la raccomandazione del leader siriano che vadano tutti prima a Damasco. Successivamente le autorità distribuiranno il necessario nei luoghi colpiti dall’evento tellurico.

 L’Onu è riuscito a varcare il confine siriano

Oggi sono riusciti a varcare il confine i convogli delle Nazioni unite che hanno, grazie alla spinta del segretario generale Onu guterres, raggiunto le zone terremotate al Nord della Siria.  Nelle zone che sono notoriamente occupate da gruppi ribelli, ma anche nel resto del territorio colpito sotto le autorità governative, i soccorritori siriani fino ad oggi hanno dovuto utilizzare mezzi di fortuna per scavare senza avere le necessarie attrezzature e hanno soprattutto fatto tutto ciò che potevano scavando con le mani.

Il ritardo degli aiuti, come sopracitato, è stato causato dalla diplomazia e dalle sanzioni elargite da parte delle nazioni occidentali alla Siria di Assad.  Dopo diverse discussioni e spinte da parte delle Nazioni Unite che vedevano la sofferenza e la disperazione dalle immagini gli aiuti sono arrivati in territorio siriani. E dalle testimonianze pervenute direttamente dai territori terremotati siriani.

Nonostante la terribile tragedia la priorità di Assad è stata quella di continuare la lotta al terrorismo islamico e addirittura bombardato Idlib che si trova fuoco distante da l’epicentro siriano del sisma.  Anche la figlia  la leader di Damasco Zein al Assad ha voluto fare una precisazione tramite i social media dove ha invitato chi aveva intenzione di offrire supporto al popolo siriano a fare attenzione a chi venivano inviati i soldi, dato che determinate associazioni, a suo avviso servono al finanziamento dei gruppi terroristici.

Dopo molte discussioni sono riusciti ad entrare i convogli delle Nazioni Unite che hanno così constatato di persona la terribile situazione e la mancanza di adeguate attrezzature tra i soccorritori locali.

Gutteres ha spiegato di aver dato ordine al capo degli aiuti umanitari dell’onu Martin Griffith di recarsi subito in Siria.  Nonostante le dure direttive del regime di Assad ora la popolazione, anche se in ritardo, può trarre beneficio dal sostegno occidentale.

Il Segretario generale ONU ha affermato: “In primo luogo, l’accesso.  Le strade sono danneggiate.  Le persone stanno morendo.  Ora è il momento di esplorare tutte le strade possibili per portare aiuti e personali in tutte le aree colpite. Dobbiamo mettere le persone al primo posto”.

Presidente siriano Assad
Siria, Assad – Nanopress.it

Precisando anche che il secondo punto focale da considerare: “le risorse. La risposta umanitaria necessita di un’iniezione urgente di sostegno punto sono le migliori opzioni per consentire alle Nazioni Unite ai suoi partner umanitari di rispondere rapidamente alle persone bisognose. Queste risorse saranno utilizzate dalla comunità umanitaria per gli aiuti fondamentali: Riparo, salute, alimentazione, servizi igienico sanitari, igiene, istruzione, protezione e servizi di supporto psicosociale.”

Guterres ha poi fatto una precisazione essenziale riguardo alla tragedia capitata in Siria e Turchia:Di fronte a questo disastro epico, faccio un forte appello alla comunità internazionale affinché mostri al Popolo della Turchia e della Siria lo stesso tipo di sostegno e generosità con cui ha ricevuto, protetto e assistito milioni di rifugiati e sfollati. Ora è il momento di difendere i popoli di Turchia e Siria”.

 

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