Nell’importante aeroporto di Shenzhen in Cina, non lontano da Hong Kong, hanno fatto il loro debutto i primi robot sorveglianti armati della storia. Sembrano presi da film di fantascienza come Robocop, anche se hanno un aspetto un po’ più rassicurante e meno inquietante rispetto ai “colleghi” cinematografici, quasi a rassomigliare R2D2 di Star Wars: si chiamano Anbot dove An sta per sicurezza e bot, naturalmente, per automa. Qual è l’arma che portano in serbo per eventuali malviventi? Non si parla di una pistola, per fortuna, ma comunque una temibile “mano-scarica-elettricità” in grado di infliggere danni anche considerevoli ai malintenzionati. Scopriamo da vicino questo progetto da un lato interessante e dall’altro un po’ preoccupante.
All’aeroporto di Shenzhen hanno fatto dunque la loro comparsa questi robottoni che stanno a metà tra R2D2 di Star Wars e – per chi ne ha memoria – Dalek della serie Doctor Who. Saranno i compagni in circuiti e cavi dei poliziotti in carne e ossa che andranno a rilevare eventuali presenze di droga o esplosivi all’interno di valigie oppure nascosti tra gli abiti. Nel caso, possono anche intervenire in prima persona con scariche elettriche che vengono somministrate attraverso un vero e proprio braccio. Come anticipato, il nome è piuttosto significativo visto che è l’unione tra An = Sicurezza e Bot diminutivo di Robot.
Ogni esemplare richiede un costo di circa 15.000 euro per essere assemblato e nasconde un hardware evoluto. Nel dettaglio, il suo componente principale è un occhio formato da una videocamera ad alta risoluzione che scansiona il volto dei passeggeri inviando poi tutte le informazioni al database che riconosce i volti. C’è uno schermo rettangolare sul fronte che fa da supporto per questa funzione. Può spostarsi anche molto velocemente dato che il propulsore elettrico lo fa “correre” fino a 18km/h. Come anticipato, la scarica elettrica prodotta dalla mano non è mortale, ma comunque molto intensa da immobilizzare temporaneamente i malviventi.
La costruzione è stata effettuata da un team dell’Università di Changsha in collaborazione dell’Esercito Cinese per andare anche a inserire speciali sensori che possono rilevare la presenza di sostanze stupefacenti così come circuiti elettrici di esplosivi e ordigni non soltanto amatoriali. Dopo l’impiego presso l’aeroporto di Shenzhen si vedrà verosimilmente anche in edifici pubblici e governativi, così come in università e scuole. Tutto molto tech, ma rimane l’inquietudine di un sistema che può lavorare anche con una certa autonomia e che deve necessariamente appoggiarsi a uno sviluppo e programmazione perfetta, visto che non è contemplato che si cada in errore in questi casi. Di certo, questi robot avranno anche un ruolo intimidatorio molto forte e drastico: basterà a scoraggiare i criminali oppure, al contrario, si ritorcerà contro i “buoni” dato che – come suggerito da alcuni studi – le intelligenze artificiali potrebbero considerarci come spam e eliminarci?
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…