Proseguono senza sosta e purtroppo al momento senza alcun risultato le ricerche del sommergibile disperso ormai da 2 giorni dopo una immersione verso il relitto del Titanic, in mezzo all’oceano Atlantico.
I soccorritori impegnati nelle ricerche hanno riferito di aver avvertito dei “rumori sottomarini” intorno l’aria di ricerca del Titan attraverso l’utilizzo dei sonar, anche se non sono del tutto chiari l’entità dei colpi.
Sono trascorsi 48 ore da quando non si hanno più notizie del sommergibile con a bordo 5 persone per una immersione verso il relitto del Titanic. Il Titan è scomparso nel Nord Atlantico e sta tenendo tutto il mondo con il fiato sospeso, in attesa di qualche buona notizia.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, i soccorritori impegnati nelle ricerche hanno avvertito dei “rumori sottomarini”, intorno all’area interessata. A riferirlo durante l’ultima conferenza stampa è stato Jamie Frederick, coordinatore delle ricerche della guardia costiera Usa.
Purtroppo, a bordo del Titan, si è reso noto che l’aria sarà respirabile per ancora non molto tempo e che potrà esaurirsi poco dopo le 5:00 ora standard orientale (Est) di domani (le 11:00 in Italia).
Mentre continuano senza sosta le ricerche del Titan, il sommergibile disperso da ormai 2 giorni con a bordo 5 persone per una immersione verso il relitto del Titanic, i media americani hanno riportato dei dubbi sollevati da David Lochridge, ex direttore delle operazioni marittime di OceanGate.
Quest’ultimo, nel 2018, aveva sollevato delle preoccupazioni circa il sommergibile poco prima di essere licenziato e sono presenti in una risposta presentata dopo un’azione legale contro di lui da parte di OceanGate.
Quest’ultima aveva accusato Lochridge di avere violato un accordo di riservatezza, diffondendo informazioni confidenziali.
“Lochridge ha espresso inizialmente preoccupazioni verbali sui problemi di sicurezza e controllo di qualità riguardanti la gestione esecutiva di Titan”.
Questo quanto si legge in un documento circa le preoccupazioni del pilota in merito all’opposizione di OceanGate di non aver provveduto a retribuire il costruttore per la realizzazione di un portellone con oblò che potesse soddisfare la profondità richiesta di 4.000 metri, fermandosi invece ad una certificazione di soli 1300 metri.
Nel frattempo queste, sono ore di apprensione per le sorti delle 5 persone a bordo, i quali sono rimasti con poche ore di riserve di ossigeno. Le ricerche sono condotte sia via mare che per vie aeree.
Al momento la speranza è quella di rintracciare il sommergibile nel minor tempo possibile in maniera tale da cercare, in un secondo momento, di recuperare i passeggeri. L’equipaggio è composto dal pilota di origini francese, Paul-Henry Nargeolet, in compagnia di ospiti facoltosi.
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