Continua l’avanzata russa che si concentra in quattro differenti zone. La Nato è pronta ad accogliere l’Ucraina nell’alleanza. Continuano anche gli attacchi ucraini sul territorio russo.
La Cina si oppone alle sanzioni unilaterali e afferma di essere pronta a tutelare le aziende cinesi che collaborano con le aziende russe.
L’avanzata russa sul territorio ucraino si concentra su quattro zone
I russi proseguono la loro avanzata sul territorio ucraino e lo fanno da quattro differenti direzioni. Secondo quanto reso noto dallo stato maggiore dell’esercito ucraino al momento le offensive russe si stanno concentrando a Bakhmut, Lyman, Maryinka e Avdiivka.
Solo nella città di Maryinka nella giornata di ieri si sono registrati circa 30 attacchi mentre a Bakhmut la battaglia diventa sempre più aspra e dura. Queste informazioni sono state riportate anche dall’Ukrinform.
Nel bollettino giornaliero dello stato maggiore ucraino gli attacchi dei russi nella giornata di ieri sono stati 59 attacchi aerei, 11 attacchi missilistici e 76 attacchi con sistemi di razzi lancio.
Sono stati danneggiati edifici residenziali, infrastrutture civili e risultano anche colpiti diversi civili. Per lo stato maggiore la possibilità di nuovi attacchi aerei russi è ancora molto alta.
Serhiy Cherevaty, portavoce del Gruppo orientale dell’esercito ucraino, da quanto riportato da Ukrinform durante una diretta televisiva ha riferito che nella sola giornata di ieri sono stati uccisi 166 occupanti russi e 206 sono invece quelli rimasti feriti.
Ukrinform ha anche reso noto che secondo quanto riportato in un comunicato delle forze armate ucraine nella regione di Sumy, ieri le truppe russe hanno bombardato 14 volte gli insediamenti che si trovano al confine.
Per l’attacco sono state utilizzate diverse armi e sono state avvertite circa 88 esplosioni. A Velikopysarovsk la comunità è stata colpita con un mortaio ed è rimasta danneggiata una casa residenziale. Invece a Bilopol gli attacchi si sono susseguiti con artiglieria e lanciagranate.
Vyacheslav Gladkov, governatore della regione russa, ha reso noto che l’esercito ucraino ha bombardato nuovamente Shebekino che si trova nella regione di Belgorod.
Non sono state registrate vittime, Una parte degli attacchi si è manifestata vicino a otto abitazioni private, le ondate d’urto che si sono manifestate hanno danneggiato le facciate e rotto le finestre.
La notizia è stata resa nota sul canale Telegram, ha poi aggiunto che sul posto oltre ai servizi operativi e ai servizi di emergenza è anche presente Vladimir Zhdanov, capo del distretto.
Roman Starovoit, governatore di Kursk ha reso noto che il sistema di difesa aerea ha abbattuto un drone UAV ucraino che sorvolava il villaggio di Tolmachevo.
Non c’è stata alcuna vittima. A seguito di questo attacco sono stati danneggiati un tubo del gas e la facciata di una casa privata.
La Nato pronta ad accogliere l’Ucraina nella Alleanza
Olesksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale e della difesa dell’Ucraina, ha reso noto che ci sono diverse opzioni per la controffensiva, ma al momento ancora non è stata presa una decisione dalle forze armate ucraine.
Tutte le opzioni al momento sul tavolo sono ancora in fase di lavorazione, la decisione finale dipenderà dalle circostanze nel momento in cui la nazione sarà pronta a lanciare la sua controffensiva.
La Cina non intende seguire le indicazioni dell’UE e ha tutta l’intenzione di continuare a lavorare e cooperare insieme alla Russia.
Il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, ha infatti dichiarato che la sua nazione si oppone alle sanzioni unilaterali ed è pronta a prendere tutte le misure necessarie per salvaguardare l’economia del suo Paese.
In particolare è pronta a tutelare gli interessi delle proprie aziende qualora l’Unione Europea decida di imporre delle sanzioni anche alla Cina perché continua a cooperare con la Russia.
Questa sua dichiarazione arriva a seguito di una domanda diretta che riguardava, appunto, la possibilità di subire sanzioni dall’Unione Europea dal momento che sette gruppi cinesi sono sospettati di vendere attrezzature ai russi, attrezzature che potrebbero essere utilizzate nelle armi in guerra.
La notizia è stata riportata nella giornata di ieri dal Financial Times. Lo stesso ministro ha però chiarito che la Cina non ha nessuna intenzione di vendere armi a nessuna delle due nazioni coinvolte nel conflitto, e che gestirà l’esportazione civile-militare seguendo le norme e i regolamenti in vigore.
Ha poi ribadito che i normali scambi che sono eseguiti tra società russe e cinesi non dovrebbero essere influenzati, e che la sua nazione si oppone alle sanzioni: “La Cina si oppone fermamente alla giurisdizione dal braccio lungo e alle sanzioni unilaterali contro altri Paesi sulla base delle proprie leggi”.
Jens Stoltenberg, Segretario generale della Nato, durante un’intervista rilasciata al Washington Post ha dichiarato che tutti i Paesi membri della Nato sono favorevoli che l’Ucraina diventi un membro dell’Alleanza, quindi si tratta solo di stabilire da quando.
Al momento però non si hanno certezze o informazioni su una data specifica, la cosa più urgente, secondo Stoltenberg, è garantire all’Ucraina la vittoria come stato sovrano e indipendente, perché qualora Kiev non vincesse il conflitto non ci sarebbe niente da discutere.
Gli Stati Uniti hanno reso noto che continueranno ad addestrare i militari ucraini, l’addestramento che si svolgerà nel campo militare di Granfenwoehr in Germania prevederà l’addestramento di 2mila soldati ucraini.
A riportare la notizia è stato il generale Patrick Ryder, che è il portavoce del Pentagono. Il generale ha poi reso noto che i funzionari americani continuano a discutere sulle esigenze tattiche insieme ai partner ucraini.