I selfie hanno fatto impennare gli interventi di chirurgia estetica

Si sta registrando un aumento netto delle richieste di chirurgia estetica negli USA e sembra che il principale responsabile sia… il selfie. Già, l’autoscatto, che porterebbe sempre più persone a “rifarsi la faccia” per apparire al meglio sui social network. Secondo una recente indagine condotta dall’associazione American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery (AAFPRS), c’è stato un incremento di plastica al naso, all’ovale del viso, agli occhi o alle labbra proprio per questo motivo. Su 2700 intervistati, un terzo ha addotto come motivazione quella di “venire meglio in foto da condividere online”.

C’è ad esempio il caso dell’igienista dentale Jennifer Reynolds che dopo una vita passata a farsi problemi sull’aspetto fisico e senza mai scattarsi foto così volentieri, si è rivolta alla chirurgia estetica. Ha dichiarato alla Reuters di essersi sempre sentita insoddisfatta della propria bellezza e non si è mai fatta taggare sui social media. La 34enne originaria della Costa Rica, ma ora di stanza a New York si è rifatta il naso e: “Ora mi sento decisamente più a mio agio col mio look, se devo scattarmi un selfie ora non mi faccio alcun problema, non ci penso su un secondo“.

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È solo uno dei tanti esempi raccolti che andrebbero a suggerire che l’aumento di richieste di chirurgia estetica abbia a che vedere con il fenomeno dei selfie che imperversano sui social network come Facebook, Twitter, Instagram e così via. D’altra parte “selfie” è stata la parola dell’anno per il dizionario di Oxford ed è stato al centro della serata di consegna degli Oscar con l’autoscatto zeppo di celebrità scattato da Ellen DeGeneres. Ma anche il presidente americano Barack Obama non si sottrae mai a uno scatto con fan più o meno famosi.

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L’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery (AAFPRS) parla di un +10% nella ricostruzione del naso, un 7 per cento in più per trapianti di capelli e 6% per il contorno occhi. “Si tratta di un aumento del 25% nel giro di un anno e del 50% in due anni, è significativo, vengono con il loro iPhone e mi mostrano le foto del modello da prendere ad esempio – spiega il Dr. Sam Rizk – i selfie stanno rendendo tutto più folle“. Poi aggiunge: “Rifiuto un buon numero di pazienti, perché hanno un’immagine distorta di sé, non è la loro vera figura quella che vorrebbero ed è un sintomo di insicurezza che colpisce soprattutto i teenager“.

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