‘I soldi per i bimbi africani dirottati sui conti dei familiari di Renzi’

i soldi per i bambini africani dirottati nei conti dei familiari di Renzi

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Erano tante e importanti le associazioni che versavano fondi di milioni di dollari alla Play Therapy Africa pensando di finanziare i progetti destinati a combattere la fame per i bambini in Africa, tra queste anche l’Unicef e la Fondazione Pulitzer. Ma la Procura di Firenze, che da oltre due anni sta lavorando alle indagini, è convinta che la maggior parte del denaro non è mai andato ad alimentare progetti umanitari, bensì a gonfiare i conti di tre fratelli italiani: Alessandro, Luca, e Andrea Conticini. Quest’ultimo è cognato dell’ex premier Matteo Renzi.

Secondo quanto ricostruito dai pm Luca Turco e Giuseppina Mione, anche in base a rogatorie internazionali, quasi 6,6 milioni di dollari sarebbero andati sui conti privati di Alessandro, titolare della Play Therapy Africa Limited ed ex direttore dell’Unicef di Addis Abeba, Andrea, e Luca Conticini. Il denaro sarebbe poi servito all’acquisto di una casa in Portogallo (1,9 milioni di euro) e anche per finanziare società come Eventi6, Quality Press Italia e Dot Media, riconducibili alla famiglia Renzi.

Per questo la Procura toscana ha posto sotto inchiesta i tre fratelli per riciclaggio, auto riciclaggio e appropriazione indebita.

L’inchiesta era partita da una segnalazione della Banca d’Italia che aveva notato movimenti bancari anomali in Emilia (i tre fratelli sono di Castenaso, Bologna). Ma si è sviluppata anche per i sospetti sollevati dalla ex direttrice responsabile di Play Therapy ltd Londra, Monika Jephcott, che manifestò ai pm dubbi su come impiegasse i soldi Play Therapy Africa, consociata fondata da Alessandro Conticini, che aveva ottenuto il permesso di usare lo stesso nome e a cui successivamente, però, la direttrice revocò l’autorizzazione.

Andrea Conticini in particolare è indagato per aver prelevato soldi dai conti e averli destinati a tre società: la Eventi6 di Rignano (133.900 euro) riferibile ai familiari di Matteo Renzi, di cui è cognato; la Quality Press Italia (129.900 euro); la Dot Media di Firenze (4.000 euro). I parenti di Renzi risultano però del tutto estranei all’inchiesta. Luca Conticini e Alessandro Conticini sono indagati perché avrebbero usato parte del denaro per un investimento immobiliare in Portogallo da 1,9 milioni di euro, e per un prestito obbligazionario da 798.000 euro emesso dalla società estera Red Friar Private Equity Limited Guernsey. Ai Conticini la procura ha notificato un invito a comparire per il 14 giugno scorso: nessuno di loro si è presentato.

La procura ha poi dovuto fare una rogatoria verso Unicef, Fondazione Pulitzer e le altre parti offese perché, con la riforma Orlando relativa al reato di appropriazione indebita, questi enti devono presentare querela affinché il procedimento possa andare avanti.

Proprio così, il processo rischia di non celebrarsi perché le indagini non possono proseguire, poiché in base a una modifica del codice penale entrata in vigore ad aprile, è possibile avviare un’indagine per appropriazione indebita aggravata solo se vi è la denuncia delle parti offese. Si attende quindi la denuncia ufficiale delle sette no profit interessate (ong Australian High Commission, Avsi, Fxb, Mobility without barriers foundation, Oak, Undp, France Volontaires), in modo che il procedimento possa andare avanti.

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