In base ai dati resi pubblici da Banca d’Italia, pare che nel mese di febbraio del 2023 i tassi di interesse siano rimasti fermi sopra il 4%, arrivando quindi molto più precisamente al 4,12%.
Si è quindi registrato un aumento a differenza del 3,95% del mese di gennaio. In poche parole tali percentuali si traducono in un aumento di 159 al mese per le famiglie italiane.
Nel mese di febbraio i tassi di interesse sono andati oltre il 4%. Stiamo parlando del valore di quelle cifre erogate sui prestiti concessi del mese di febbraio per acquistare abitazioni insieme a spese accessorie. In poche parole i tassi nel mese di febbraio sono stati registrati al 4,12% mentre a gennaio erano al 3,95%.
Per ciò che invece riguarda i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo è possibile affermare che questi si collocano al 9,88%, un valore in aumento se si pensa che nel mese precedente questo era del 9,79%.
A questo riguardo non manca la denuncia dell’Unione Nazionale consumatori la quale, parlando dei dati emersi, afferma che “Il rialzo dei tassi sui mutui di febbraio rappresenta una stangata da 159 euro in più al mese per le famiglie italiane rispetto a un anno fa”.
Si tratta di un argomento su cui ha parlato anche il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona il quale ha descritto che in soli 30 giorni i tassi sono aumentati dal 6,95% al 4,12% con un aumento che si traduce nel +0,17%, il presidente continua affermando che: “Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che, la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, aumenta, rispetto a un anno fa, da 585 a 744 euro, con un rincaro pari a 159 euro al mese. Una mazzata annua pari a 1908 euro“
In base ai dati resi pubblici da Bankitalia è possibile affermare che risultano essere in calo anche i depositi bancari mentre non manca la frenata dei prestiti verso privati. Questi ultimi infatti pare che siano aumentati del 1,1% durante 12 mesi a differenza dell’1,6%, il precedente mese.
Continuando su questo argomento, sembra che i prestiti alle famiglie abbiano visto un aumento del 2,5% nel corso di un anno mentre quelli dedicati alle società non finanziarie hanno visto un calo dello 0,5%.
Infine è molto importante sottolineare anche un dato inerente ai depositi del settore privato i quali sono calati del 2,4% nell’arco di un anno a differenza della raccolta obbligazionaria che ha visto un incremento del 3,9%.
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