Tolta la monetizzazione ai contenuti di The Borderline, gli Youtuber alla guida dell’auto coinvolta nell’incidente che ha causato la morte di un bambino di 5 anni a Roma, in zona Casal Palocco, lo scorso 14 giugno.
Youtube ha avviato, secondo quanto riportato in queste ore da La Repubblica, le procedure per eliminare definitivamente la monetizzazione dei video dal canale The Borderline, dopo i fatti di Casal Palocco. I creatori di contenuti che hanno fondato il canale che erano rimasti coinvolti nell’incidente lo scorso 14 giugno a causa del quale era tragicamente morto un bambino di 5 anni. In queste ore pare sia stata tolta la pubblicità al canale. Il comunicato di YouTube: “Profondamente addolorati“. Dopo le minacce arrivate sui social gli Youtuber hanno lasciato Roma.
I The Borderline non guadagneranno più con YouTube
Dopo l’incidente di Casal Palocco, nel quale sono stati coinvolti i The Borderline, il loro canale paradossalmente era schizzato alle stelle. Quell’incidente però era anche costato la vita a un bambino di 5 anni, morto durante l’impatto tra l’auto della mamma e quella dei giovani. Gli YouTuber che viaggiavano su una Lamborghini sono arrivati all’impatto con la Smart forFour della madre della vittima, che in auto trasportava anche la figlia di 3 anni. Purtroppo ad avere la peggio è stato il piccolo Manuel di 5 anni, mentre tutti gli altri passeggeri sono rimasti illesi, compresa la giovane donna.
Una notizia che ha sconvolto il Paese, ma che ha anche in maniera subdola riguardato il mondo dei social. Tante le riflessioni in queste ore, da parte anche degli utenti, e gli attacchi, con la questione che sul web si è trasformata nella solita bagarre.
Ma il mondo dei social è strettamente legato alla vicenda. La motivazione? Dopo la fuga di notizie sull’incidente e le prime conferme che a bordo di quell’auto che ha provocato la morte di un bimbo vi erano quattro Youtuber, magari intenti a girare un video, gli utenti si sono letteralmente riversati – come ovvio – sul canale “incriminato“. I ragazzi hanno subito annunciato che non avrebbero più condiviso video sulla nota piattaforma, ma questo non ha certo fermato milioni di utenti, desiderosi di scavare nella “galleria degli orrori” di questi 20enni adesso a detta di tutti con le mani sporche di sangue. Video che sono stati dipinti “stupidi”, dall’ispirazione e dal modello imprenditoriale filantropico di colleghi americani decisamente più autorevoli (come recitava senza farne alcun mistero la descrizione del canale stesso).
Insomma, dall’oggi al domani, per via di un caso di cronaca straziante e tragico, dopo la morte di un bambino di 5 anni, l’Italia intera pare essersi svegliata e avere preso coscienza della presenza dei video e di determinati contenuti su YouTube. Ma pochi hanno fatto notare che le pubblicità a comparsa sui video portavano ricavi non solo ai giovani, ma anche a Google, a YouTube, che non si sono fatti certo scrupoli quando le visite sul canale si sono moltiplicate a causa del clamore nazionale dato alla notizia, visto il tragico epilogo.
In queste ore hanno preso piede ipotesi di una lite al termine dello schianto, ma anche quella di un presunto sorpasso azzardato, poi smentita dal legale del ragazzo alla guida. Le indagini per fare luce sulla dinamica dell’incidente sono affidate alle forze dell’ordine, ma in questi giorni a creare scalpore è stata la presenza dei coinvolti nell’incidente sui social, i loro video demenziali e i loro contenuti.
Oltre a Youtube, che ha eliminato ormai le pubblicità dal canale, i content creator lasceranno anche l’Italia, o almeno Roma. Matteo Di Pietro si è trasferito dalla capitale dopo le minacce arrivate da parte di migliaia di utenti su internet (in una meta che riportare come hanno fatto diverse testate non sembra proprio edificante, viste le motivazioni) mentre Lo Iacono avrebbe abbandonato il Paese. Entrambi hanno chiuso i rispettivi profili social.
Il comunicato di YouTube
Tornando alle monetizzazioni, queste pare stiano per essere interrotte in maniera definitiva. Il canale è adesso sotto revisione di Alphabet, la holding che controlla Google. Al momento starebbero ancora monetizzando su qualche video, ma pare che siano stati oscurati o quantomeno è stata resa difficile la loro ricerca nella home page. Inutile aggiungere che qualsiasi video relativo a quell’incidente non è stato accolto sul social in questione. Su i video non comparirà più dunque alcuna ad. Un portavoce di YouTube ha recentemente comunicato in una nota quelle che sembrano essere le motivazioni di tale decisione: “Siamo profondamente addolorati per la tragedia, adesso abbiamo rimosso gli annunci dal canale The Borderline in conformità con le nostre norme sulla responsabilità dei creator a seguito di comportamenti dannosi per la community di YouTube“.
Il portavoce del social ci ha tenuto a fare sapere nella breve comunicazione anche che “I creator di YouTube dovrebbero rimanere responsabili sia all’interno che all’esterno della piattaforma. Di conseguenza questo canale non può più guadagnare dalla pubblicità”. Ma ancora, non è stato chiarito se la decisione di demonetizzare i video sia arrivata per il numero di visualizzazioni improprio arrivato in queste ore al canale, o perché i creator avrebbero violato delle norme tramite il loro comportamento.