I vincitori del Premio Innovatori Responsabili in Emilia Romagna

Si è conclusa a Reggio Emilia la quarta edizione del ‘Premio Innovatori responsabili’, realizzato dalla Regione Emilia-Romagna che premia imprese, enti e associazioni e per la prima volta anche enti locali e camere di commercio, che si impegnano per il raggiungimento dei 17 obiettivi di Sviluppo sostenibile (Global Goals) dell’Agenda 2030, promossa dall’Onu e sottoscritta da 193 Nazioni nel 2015. Vediamo i vincitori consacrati in questa edizione per la quale sono giunte 67 candidature da tutta la regione.

A premiare i vincitori, l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, nel complesso ‘la Polveriera’, uno spazio urbano completamente ristrutturato, all’interno del quale operano diverse cooperative sociali e dove si sviluppano progetti civici e partecipativi. Nelle sette categorie previste dal Premio hanno vinto i giovani, l’innovazione, la ricerca, l’inclusione e la leadership al femminile.

Oltre 230 progetti realizzati

Palma Costi, assessore alle Attività produttive ci ha parlato del Premio innovatori responsabili, che: “Ci racconta che il mondo delle imprese ha già raccolto la sfida della sostenibilità. Su questo palco abbiamo premiato imprese, associazioni ed enti locali che stanno investendo sull’innovazione, sui giovani, sulla cultura e l’istruzione. Sull’inclusione e il superamento degli stereotipi di genere, per un uso razionale delle risorse, sistemi di produzione e consumo sostenibili”.

“Per attrarre nuovi investimenti – ha sottolineato -, occorre una nuova sinergia tra investimenti pubblici e privati e tra strategie regionali e locali, volta da un lato a permettere all’economia regionale di continuare a competere a livello globale e creare posti di lavoro, dall’altro ad aumentare la qualità della vita delle persone. Il territorio, la sua identità, il suo capitale produttivo, sociale e culturale e la sua sicurezza sono decisivi per moltiplicarne e capitalizzarne gli effetti”.

I vincitori nella categoria start up

Nella categoria start up hanno vinto: IFarming il primo premio, Semìno il secondo e JobReference il terzo premio. La ravennate IFarming è un’azienda innovativa che implementa tecnologie e software per il monitoraggio e lo sviluppo delle pratiche agricole, grazie alle quali ottimizzare colture, sfruttamento delle materie prime e produzione. Semìno è un progetto di integrazione sociale attraverso la cultura alimentare di Kilowatt di Bologna e infine la sassolese JobReference, che è una piattaforma sperimentale di simulazione virtuale dei colloqui di lavoro.

I vincitori nella categoria imprese con meno di 20 dipendenti

Nella categoria imprese con meno di 20 dipendenti al primo posto è arrivata Energy Way (Modena), azienda innovativa di Data Science che ha sviluppato TheArtOfData, una piattaforma open source per l’analisi dei dati in ogni contesto conoscitivo e applicativo. Seconda classificata è Sabar (Reggio Emilia) che mira alla produzione di alga Spirulina tramite lo sfruttamento dell’energia termica, mentre al terzo posto si è piazzata Foreign Sisters, un percorso di alfabetizzazione digitale per donne richiedenti asilo, realizzato da Dig B e Work Wide Women di Bologna.

I vincitori nella categoria imprese con meno di 250 dipendenti

Nella categoria imprese con meno di 250 dipendenti hanno vinto Siropack Italia (di Cesenatico Forlì-Cesena) con il progetto Tailor, un laboratorio realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna e che ospita attività di ricerca e sviluppo aziendale, condotte da studenti e dottorandi universitari. Al secondo posto troviamo Chimar S.p.a. (Modena), che ha istituito un ‘Premio per gli studenti’, un sostegno allo studio per gli studenti più meritevoli, figli dei dipendenti dell’azienda. Al terzo posto SGR Servizi (Rimini) è stata premiata per ‘Il Mercatino a portata di ufficio’, un progetto di vendita e valorizzazione dei prodotti agricoli locali.

I vincitori nella categoria imprese con più di 250 dipendenti

Nella sezione imprese con più di 250 dipendenti sono state premiate: Ima, Industria macchine automatiche (Bologna), con ‘Breaking the ceiling glass’, un percorso di formazione e valorizzazione professionale rivolto alle dipendenti, volto ad accrescere la presenza femminile all’interno di ruoli di responsabilità formalizzati. Seconda posizione per il progetto di raccolta domiciliare dei rifiuti con tariffa puntuale di Aimag di Modena e terzo posto per Battiti, acceleratore per startup ad alto impatto sociale di Emil Banca di Bologna.

I vincitori nella categoria cooperative sociali

Per quanto riguarda le cooperative Sociali il primo premio è andato all’Ovile (Reggio Emilia), che ha creato Bottega K-Lab, uno spazio espositivo e di vendita di prodotti di design nati dall’incontro tra persone con fragilità psicofisiche, con designer e professionisti del settore creativo.

Al secondo posto c’è CoopSelios (Reggio Emilia), con il ‘Fondo solidale per malattie lunghe’, un fondo economico a contributo volontario a supporto delle persone affette da malattie con decorsi lunghi e non interamente coperti dal Servizio Sanitario Nazionale.

Il terzo premio è andato al progetto ‘Housing First’ della cooperativa Sol Co (Ravenna), un percorso di autonomia e inserimento abitativo per soggetti fragili e senza dimora.

I vincitori nella categoria associazioni

Nella categoria associazioni sono stati premiati la cooperativa sociale Legacoop Bologna per il progetto, ‘Bologna 2030 – Visioni cooperative per lo sviluppo sostenibile’, volto a migliorare la competitività sostenibile delle imprese cooperative del territorio per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu che prevede azioni di formazione, sperimentazione di processi, internazionalizzazione e collaborazioni per lo sviluppo dell’area metropolitana.

Al secondo posto c’è Confcooperative di Ravenna, con ‘A.P.E.I.RO.N. – Ambiente Pulito – Esempi (per le) Imprese (della) Romagna’, il progetto per la diffusione, l’adozione e il monitoraggio di pratiche produttive virtuose e di consumo sostenibile tra le proprie associate.

Infine, al terzo posto, il ‘Report di impatto sociale delle Imprese’ sviluppato dai giovani di Confindustria Emilia Area Centro, dedicato alla valutazione del valore generato per il territorio dalle aziende associate di Bologna, Ferrara e Modena.

I vincitori nella sezione enti locali

Per la sezione enti locali, categoria inaugurata quest’anno, sono stati premiati: il Comune di San Mauro Pascoli con il progetto ‘Distretto della Felicità’, in collaborazione lo studio Piscaglia, che ha l’obiettivo di rafforzare l’attrattività lavorativa e produttiva del distretto manifatturiero di San Mauro, con particolare attenzione al tradizionale comparto calzaturiero.

Secondo posto a ‘Insieme per il lavoro’, un progetto di inserimento professionale e inclusione lavorativa promosso da Città Metropolitana di Bologna, Arcidiocesi di Bologna e Associazioni di categoria territoriali. Terza posizione per il Comune di Carpi, con ‘Ma c’è lavoro a Carpi’, un progetto che favorisce l’incontro tra i giovani e le imprese del territorio.

Gli altri premiati

Nella giornata sono stati aggiudicati i premi ‘Ged – Gender Equality & Diversity’, a cura della commissione regionale per la parità e i diritti delle persone, a Dig-B Work Wide Women, per il progetto Foreign sisters, ad Ascom Servizi centro territoriale di Ferrara, per l’iniziativa di sensibilizzazione sulla lotta contro la violenza sulle donne, e a Ima e Comune di San Mauro Pascoli, per i progetti vincitori nelle rispettive categorie. Assegnati infine a Florim Ceramiche di Fiorano Modenese e a Iren di Reggio Emilia, il ‘Premio Cultura’, e alla cooperativa Kara Bobowsky di Forlì il ‘Premio Giovani’.

Il comparto produttivo e sociale della Regione Emilia-Romagna si conferma attento e coinvolto in processi di innovazione organizzativa e di prodotto che producono vantaggi non solo per le imprese, ma con impatti sociali e ambientali positivi anche sul territorio e le comunità in cui operano.

In collaborazione con AdnKronos

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