La ‘pazza’ Inter ne inventa un’altra delle sue. Il giocatore contestato, che è al contempo il capitano, puntella da buon falegname la panchina dell’allenatore in bilico. Ben due volte. Salvandolo. Almeno per un po’. Il calciatore di cui parliamo è naturalmente Mauro Icardi, il tecnico Frank De Boer. Sono stati loro i protagonisti in positivo dell‘Inter nel turno infrasettimanale. In particolare, il bomber con la sua doppietta ha rimandato a casa il Torino (2-1) senza neanche un punto.
E dire che i nerazzurri ci avevano messo molto del loro per riportare in partita il Toro ferito dalla prima freccia al veleno dell’argentino. Un pasticcio difensivo da ‘Mai dire Gol’ (Ansaldi e Murillo si scontrano e inciampano uno sull’altro) e il pareggio del ‘Gallo’ Belotti, uno che aveva già fatto male al Milan, ma che pure allora aveva visto svanire nel finale il punto meritato. Sbagliando tra l’altro il rigore del clamoroso 3-3. Ieri a San Siro, invece, niente tiri dal dischetto a tempo scaduto. Ma una vera e propria prodezza di Icardi a due minuti dalla fine.
Se è il capitano a trascinare la squadra, non si può proprio dire che i giocatori remino contro il tecnico olandese. L’1-1, forse, avrebbe voluto dire addio anticipato dell’esperimento De Boer. La vittoria è una boccata d’ossigeno, in attesa della trasferta di Genova contro la Sampdoria. E pure per Icardi è un bel macigno tolto dallo stomaco, dopo le ultime prestazioni, gli errori e le contestazioni della Curva Nord per il libro – scandalo.
Vero che la proprietà, prima del fischio d’inizio, a parole aveva detto di sostenere l’allenatore. Ma non c’è niente di meglio che il campo per evitare a un tecnico di andarsene anzitempo. Tra frizzi e lazzi. Invece, al fischio finale, De Boer può gongolare dicendo di essere fiero dei suoi uomini. La Società non ha le armi per liquidarlo, perché in realtà si dice che i giorni contati ce li abbia comunque Frankie. Ma dopo una vittoria il benservito non si è mai visto.