Igor, il killer di Budrio ha una madre in Serbia e le tracce che sono state trovate nelle campagne del ferrarese in queste settimane sono sue. La conferma arriva dal RIS di Parma che, dopo aver analizzato il DNA prelevato proprio alla donna in Serbia, ha confermato che è compatibile perfettamente con quello di Norbert Feher alias Igor Vaclavic, soprannominato Igor il Russo. Il campione di DNA era stato prelevato direttamente alla donna, e successivamente inviato in Italia per le analisi. Dopo gli esami effettuati dagli uomini del Ris dei carabinieri è arrivata la conferma della compatibilità. Ma si attende ancora l’arresto di Igor, perché fino a che sarà irreperibile, non potrà essere processato.
IL DNA DI IGOR IL RUSSO E’ STATO TRACCIATO
Il DNA prelevato in Serbia, a Subotica, alla donna considerata come la madre di Igor, è compatibile con il profilo ricavato dalle tracce di sangue trovate dopo gli omicidi di cui è accusato il killer di Budrio. Tracce di sangue infatti erano state recuperate fuori dal bar di Riccardina di Budrio, dove il killer lo scorso 1 aprile ha ucciso il barista titolare Davide Fabbri. In seguito Igor si era macchiato di un altro delitto, quello della guardia volontaria Valerio Verri, che insieme a Marco Ravaglia – rimasto gravemente ferito – lo aveva scovato a bordo di un camioncino bianco tipo Fiorino, a Portomaggiore, nel Ferrarese. Il DNA è già stato comparato con le tracce sul furgone abbandonato l’8 aprile. Anche in questo caso è arrivata la conferma.
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LA CACCIA A IGOR PROSEGUE
Se la comparazione del DNA non bastasse (e chiaramente sappiamo che è una prova schiacciante contro Igor Vaclavic), a collegarlo ai delitti ci sono anche una serie di riconoscimenti svolti da testimoni che lo hanno riconosciuto, e poi le impronte digitali estrapolate dalle orme sul furgone, associate a quelle sulla banca dati Interpol. Inoltre le analisi balistiche hanno chiarito che le vittime sono state uccise dalla stessa arma, una pistola detenuta da Igor.
SE VEDETE IGOR IL RUSSO… IL VADEMECUM DEI CARABINIERI PER DIFENDERSI DAL KILLER
E in occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri, Adolfo Fischione, Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, ha risposto così a proposito della lunga latitanza di Igor-Norber Feher: “è un latitante come tanti ce ne sono, abbiamo messo le nostre forze in quell’area perché il killer l’ha frequentata per molti anni, quindi stiamo cercando di ricostruire tutti i tasselli” per poterlo finalmente consegnare alla giustizia.
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