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IGTV, la nuova TV di Instagram pronta a sfidare Youtube?

[didascalia fornitore=”altro”]Di Funtap/shutterstock.com[/didascalia]

Pochi giorni fa è stata lanciata IGTV, la nuova applicazione del Dio del Social Mark Zuckerberg. L’acronimo sta per Instagram Tv, si tratta quindi di una costola della famosa applicazione di foto, dedicata però solo ed esclusivamente ai video lunghi.

Diverse sere fa ho spiegato il suo funzionamento alla mia compagna e, dopo un po’, lei è uscita con le solite frasi del tipo: “non mi piace”, “non avrà successo”, “c’era veramente bisogno di fare una cosa così? Non bastavano Instagram e Facebook?”.

Io, di fronte a queste esclamazioni che spesso, quasi sempre, sento dire a molte persone di fronte alle grandi novità di qualsiasi tipo, perdo il lume della ragione. Il motivo? Nella maggioranza dei casi quelle stesse persone che si lamentano, dopo qualche tempo tornano sui loro passi e diventano user sfegatati di quella innovazione. Una decina d’anni fa ho sentito centinaia di individui sparlare di Facebook, poi di Instragram, fino ad arrivare alle stories di IG, e quelle stesse persone ora sono attaccate allo smartphone 23 ore su 24. Come la mia compagna.

E questo non riguarda solo i social, riguarda la vita di tutti i giorni. Chi non hai mai espresso giudizi negativi su qualcosa senza conoscerlo? Io ad esempio, in seguito allo sviluppo del wifi, per settimane ho criticato mio padre che ha voluto installarlo in casa, dicendogli che internet via cavo era certamente più veloce e sicuro rispetto a una connessione senza fili. Poco tempo dopo ho ammesso l’errore ed ero ben felice di non vedere più cavi in giro per la stanza.

Il senso di tutta questa filippica introduttiva è che bisognerebbe smetterla di avere approcci negativi su queste innovazioni, che nel bene o nel male possono essere destinate a rivoluzionare nel piccolo la nostra esistenza. Bisogna avere maggiore apertura mentale e guardarle con curiosità, per capire in che modo funzionino, se e come potranno avere successo in futuro. Possono naturalmente non piacere e nessuno è obbligato ad usarle, ma partire prevenuti e con pregiudizi è un grandissimo errore.

Per cui basta parole inutili: come funziona questa nuova app di Instagram? Scopriamolo insieme.

IGTV: cos’è e come si usa

[didascalia fornitore=”altro”]Di Alexander Supertramp/Shutterstock.com[/didascalia]

Dopo che IG ha superato il miliardo di utenti, ha deciso di lanciare una nuova applicazione, dal nome IGTV. Questa è già scaricabile gratuitamente per Android e iOS, anche se non è ancora al 100%, come dimostrano i numerosissimi aggiornamenti degli ultimi giorni. La app quindi è separata da Instagram, ma collegata ad essa. E’ una piattaforma per la fruizione di contenuti video, in sostanza un contenitore di filmati che però possono durare molto più di pochi secondi come su IG normale, arrivare anche a 10 minuti per gli utenti normali, un’ora per gli influencer di grido.

Se l’utente è già iscritto ad Instagram, loggarsi avverrà in un attimo. Appena entrati si troveranno quei (pochi) contatti che hanno già iniziato ad usarla: con il dito si può andare a destra e sinistra per cambiare utente e video da vedere. Per inserire qualche filmato basta cliccare sul pallino con la foto profilo e caricare clip presenti sul telefono. Al momento non è come IG: non si possono fare video direttamente da IGTV, ma si devono prima fare con lo smartphone e poi caricarli. Non esistono filtri, faccine o scritte da porre, come non è possibile fare dirette. E’ però tutto “work in progress”, è possibile che ci siano rapidi cambiamenti e correzioni. Ad esempio nelle Stories è già stata inclusa la possiblità di linkare il video di IGTV.

Instagram punta tutto sui video

[didascalia fornitore=”altro”]Kevin Systrom, cofondatore di Instagram alla presentazione di IGTV[/didascalia]

Kevin Systrom, cofondatore di Instragram, nella conferenza di lancio del prodotto è stato chiaro: “Ci stiamo mettendo al passo con i tempi; al giorno d’oggi, le persone guardano meno la TV e più i video digitali. Entro il 2021, i video mobile rappresenteranno il 78% di tutto il traffico mobile. E abbiamo imparato che il pubblico più giovane sta spendendo più tempo con i contenuti amatoriali e meno con quelli professionali”.

Il discorso di Systrom non fa una piega, traducendolo però in soldoni vogliono puntare sui video in maniera più corposa, soprattuttto perché li girano grandi quantità di denaro. Facebook e Instagram sulle pubblicità video non hanno mai puntato tantissimo, IGTV può essere l’occasione.

Quel mercato però è complesso e i player sono fortissimi. Netflix e Amazon con le loro piattaforme stanno avendo successo, ma il leader incontrastato del settore è certamente Youtube. Il famoso Tubo di Google, nonostante lunghi periodi di alti e bassi, è rimasto sempre un must per chiunque abbia bisogno di video. Lo scopo di Zuckerberg e soci con IGTV è quello di dare la possibilità agli utenti della loro app Instagram (parliamo di un miliardo di persone, mica qualche centinaio) di vedere filmati rimanendo all’interno di quel mondo, senza uscire e andare “alla concorrenza”.

IGTV sfida Youtube? Si e no

[didascalia fornitore=”altro”]Di Funtap/shutterstock.com[/didascalia]

Ma Youtube nel settore video è forse troppo forte per competere contro, il rischio è quello di finire battuti prima dell’inizio della guerra. Così IGTV sceglie strade alternative, cercando di differenziarsi dal più famoso leader. Prima di tutto punta sul mobile: YTube c’è anche per smartphone, ma nasce da desktop e li ha più successo. La Tv di IG invece è sviluppata proprio per essere usufruibile al meglio dal telefono: con il dito uno può scegliere quali video vedere, come se si avesse in mano un telecomando e si potesse accedere a milioni di canali televisivi differenti, dove ogni iscritto può aprire la propria televisione e creare il palinsesto.

Altra grande differenza con il Tubo di Google è che IGTV è solo verticale. Ormai il telefono non si ruota più, è troppo grosso da dover girare e scomodo da guardare in orizzontale. Quindi nasce con questa impostazione e porterà i professionisti, gli influencer, o chiunque voglia fare grandi numeri su IGTV, a fare video ad hoc, non basta farne uno solo per più social. Per cui le due piattaforme avranno contenuti differenti per distanziarsi maggiormente.

Inoltre IGTV non è una app dove fare una ricerca apposita. Su Youtube si può trovare di tutto: per ogni cosa che uno cerca c’è sempre un video disponibile, che sia un tutorial, un video musicale, un goal dei mondiali del 2006 e molto altro. IGTV non sembra essere (al momento) una tv “on demand” dove guardare quello che si vuole. Non si possono fare ricerche di video specifici, ma solo di utenti. E’ una tv di flusso, dove ci sono un tot di canali che l’utente “subisce” per passare il tempo. E’ forse un qualcosa di più passivo rispetto a Youtube, da guardare sul divano in maniera annoiata.

Avrà successo?

Al di là che è ancora in fase di aggiornamento e di costruzione, IGTV è sicuramente una novità da studiare a fondo, che potrebbe avere un enorme successo e cambiare totalmente le attuali abitudini degli utenti. In un futuro prossimo magari si vedranno contenuti video fatti apposta in verticale, clip non più in 16:9 ma in 9:16. Magari venderanno le tv che potranno girarsi da orizzontale a verticale in base agli usi che uno deve fare, se si devono vedere canali normali o la Tv di Instagram.

Oppure sarà un buco nell’acqua. Instagram è un social nato per le foto, non per i video. Puntare solo ed esclusivamente sui filmati, soprattutto lunghi, è un grande rischio, dato che sono anche più difficili da moderare. IG è sempre stata un’app elegante, il problema sussiste quando diventa un pastrocchio di video puliti e meno puliti, minando la propria immagine.

Staremo a vedere come si svilupperà l’applicazione nel breve e lungo termine, quanto i comuni mortali e la gente di grido ci punteranno, quanti di quel miliardo di utenti deciderà di entrare sulla tv in maniera attiva o passiva e quanto sarà invasiva la pubblicità.

Fabio Psoroulas

Fabio Psoroulas è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2019, occupandosi di tecnologia, sport, motori.

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