La stagione estiva ormai è arrivata e, dunque, anche il caldo con tutte le conseguenze che ne comporta. Per gli esperti del clima, la giornata del 3 luglio è stata considerata quella più calda a livello globale.
Infatti, secondo i Centri nazionali statunitensi per la previsione ambientale, la temperatura media a livello globale ha superato i 17 gradi, dopo che nel 1976, è iniziato il primo monitoraggio.
I ricercatori americani, esperti sul clima e sulle previsioni ambientali, hanno stabilito che lo scorso lunedì, 3 luglio, è stato considerato come il giorno più caldo su tutto il pianeta. Un record che ha superato i 17 gradi, dopo che nel 1976, è iniziato il primo monitoraggio.
“Nei prossimi mesi si registreranno nuovi record a causa del rafforzamento di El Niño e delle emissioni di anidride carbonica”.
Secondo gli esperti, infatti, il caldo nei prossimi mesi potrebbe aumentare, registrando, quindi, temperature più alte rispetto quelle già registrate. Tutto questo, pare sarebbe dovuto a un rafforzamento di El Niño, un fenomeno che si registra negli oceani con l’aumento della temperatura superficiale del mare. Per i ricercatori, nell’agosto del 2016 si era verificato un record precedente di 16,92 gradi.
In questi mesi tanti sono stati i cambiamenti climatici ai quali abbiamo assistito. A tal proposito, i ricercatori statunitensi, dall’inizio dell’anno hanno provato a studiare le motivazioni del repentino aumento delle temperature, sia sulla terraferma che in mare.
In merito alla questione, gli esperti, hanno determinato che la causa di tutto ciò sia dovuto al fenomeno soprannominato El Niño, altro non è che il prodotto di una combinazione tra eventi naturali e circostanze scaturite dall’uomo.
“Ora che sta iniziando la fase più calda di El Niño possiamo aspettarci molti più record giornalieri, mensili e annuali”.
Queste sono state le parole rilasciate da Leon Simons, ricercatore climatico, il quale ha spiegato che l’aumento delle temperature si sta verificando anche in Antartide, registrando nei primi giorni di luglio il picco di 8,7 gradi rilevato presso la base ucraina di Vernadsky Research.
“Mentre le temperature dell’emisfero australe scenderanno un po’ nei prossimi giorni, è probabile che luglio e agosto vedranno giorni ancora più caldi dato che El Niño è ormai in pieno svolgimento”.
Queste, invece, sono state le dichiarazioni rilasciate da un altro esperto dell’Università di Lipsia, Karsten Haustein, il quale è fermamente convinto che il mese in corso sarà quello in cui vedremo le più alte temperature mai registrate.
Infatti, secondo gli studiosi, El Niño, è caratterizzato da tre diverse fasi: quella calda, fredda e infine neutra. Come hanno confermato i ricercatori statunitensi del clima, con le temperature record registrate lo scorso 3 luglio, il fenomeno in questione è entrato nel suo momento più acuto.
Infatti, a livello globale, le temperatura registrate, sono state di circa 1,46 gradi sopra la media nel periodo tra il 1850 e il 1900.
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