In Spagna è deflagrata la bomba Barcellona. Sì, perché il club blaugrana è al centro di un vero e proprio scandalo che riguarda i rapporti con la classe arbitrale e, in particolare, i pagamenti a José Maria Enriquez Negreira che all’epoca dei fatti, tra il 2016 e il 2018, ricopriva la carica di vicepresidente del comitato tecnico degli arbitri. Si parla di più di un milione di euro. Il “mas que un club”, come ama definirsi, ha immediatamente reagito con una nota ufficiale spiegando le motivazioni delle cifre pagate. Non sembrano, però, sufficienti a smontare un caso che farà parlare anche nei prossimi mesi e che potrebbe avere ripercussioni importanti sul futuro di una società che non si può proprio dire in buona salute economica.
Sono ore intense e delicate per il Barcellona, viste le ultime notizie arrivate e che vedono il club blaugrana coinvolto in un vero e proprio scandalo e da cui i catalani si stanno già difendendo aspramente e con termini piuttosto duri. Intanto, l’ordigno è scoppiato e stavolta non è proprio semplice disinnescarlo. La storia è brutta, almeno questa è l’immediata percezione dell’alone che la attornia e non può essere altrimenti se si parla di un club come questo e di aver pagato un arbitro o chi lo rappresentava. Cerchiamo di ricostruire la vicenda e anche le sensazioni nella società (e che società) coinvolta.
Evidentemente gli scandali giudiziari, e prima ancora economici, non sono soltanto di matrice italiana. È vero, noi con la Juventus ci abbiamo messo del nostro a finire sulle prime pagine internazionali e a essere nuovamente etichettati con quell’Italian Job che sa tanto di insulto e pregiudizio, ma anche altezzosità non richiesta. Però, anche in Inghilterra qualcosa da cercare c’era e sul vocabolario sta alla M, alla voce Manchester City e chi la guida. Non si sa come finirà, anche in quel caso. Ora, oggi, in queste ore è la volta del Barcellona. Un club a parte, con una storia a parte, probabilmente dei tifosi a parte. Quel Camp Nou che ti avvolge e, se giochi contro, ti attanaglia, quell’azionariato popolare che è lava incandescente pronta a ribollire alle basi di una società dai valori ben presenti e scanditi, poi puntualmente rappresentati in campo.
E, infine, quella storia di scettri, troni, potere e indipendenza che è tutta politica e che vede nella rivalità con Madrid e il club del re una storia che solo in parte riguarda il calcio puro del pallone che rotola, ma gli dà una connotazione diversa, più alta. Proprio quel Barcellona, i primi oltre tutto e tutti, quelli di Lionel Messi, Johan Cruijff, Ronaldinho e Andres Iniesta sono al centro di un cataclisma che rischia di scombussolare il mondo degli arbitri e i rapporti con i club. Una nuova Calciopoli, quindi, ma a tinte blaugrana? Non proprio e, almeno per il momento, non con contorni così definiti. La sensazione, però, è che il vaso di Pandora sia stato scoperchiato e non sia più possibile riportare all’interno tutti i mali.
Sì, perché diverse voci autorevoli (AS e non solo) in arrivo dalla Spagna hanno sottolineato che il Barcellona dal 2016 al 2018, quando il presidente era Bartomeu, avrebbe versato al vicepresidente dell’associazione arbitri della Liga un’ingente somma di denaro, e che si avvicina agli 1,4 milioni. Una notizia che non poteva far altro se non sconvolgere e che non riguarda neppure le difficili situazioni economico che il club ha vissuto o viva. Il vicepresidente del Comitato tecnico in questione si chiama Jose Maria Enriquez Negreira e si tratta di un ex arbitro. Questi famosi 1,4 milioni sarebbero finiti nelle casse della società DASNIL 95 SL. Niente di strano, ma ha un unico socio che è lo stesso José Maria Enriquez Negreira.
Ovviamente di fronte a voci e accuse del genere il Barcellona non poteva e non è stato a guardare. I blaugrana, infatti, si sono fatti sentire con un comunicato pubblicato sul sito ufficiale e sui social del club: “Viste le informazioni trasmesse oggi nel programma di Ser Catalunya, l’FC Barcelona, a conoscenza dei fatti su cui sta indagando la Procura in merito ai pagamenti effettuati a società esterne, vuole mettere in chiaro che l’FC Barcelona ha assunto in passato i servizi di un consulente tecnico esterno, che ha fornito, in formato video, relazioni tecniche riferite a giocatori di categoria inferiore in Spagna per la segreteria tecnica del Club”.
La precisazione della società è subito seguita da una disamina più forte e dettagliata: “Il rapporto con il fornitore esterno stesso è stato esteso con relazioni tecniche relative all’arbitrato professionale al fine di integrare le informazioni richieste dallo staff tecnico della prima squadra e della filiale, una pratica comune nelle società di calcio professionistiche. Attualmente questa tipologia di servizi in outsourcing ricade su un professionista assegnato all’Area Calcio“.
E la polemica ovviamente non può mancare, anche e soprattutto da chi in questo momento viene attaccato: “L’FC Barcelona si rammarica che queste informazioni appaiano proprio nel miglior momento sportivo di questa stagione. L’FC Barcelona intraprenderà un’azione legale contro chiunque rovini l’immagine del Club con possibili insinuazioni contro la reputazione dell’entità che potrebbero derivare da queste informazioni”.
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