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Politica

Il bilancio di Meloni a 100 giorni dall’inizio dell’avventura del suo governo

Giorgia Meloni è apparsa nella sua consueta rubrica “Gli appunti di Giorgia”, parlando della riforma alla Giustizia di Nordio: i primi 100 giorni di governo.

Giorgia Meloni – Nanopress.it

Giorgia Meloni ha parlato dei primi 100 giorni del suo governo tramite la sua rubrica social “Gli appunti di Giorgia”. Tra i vari temi trattati oltre allo spread, che scenda da 236 a 175, anche la crescita della borsa e le nuove riforme che attendono la giustizia. La premier ha incontrato Nordio dopo le polemiche che il ministro della Giustizia ha suscitato con le sue teorie sulle intercettazioni: “Pronta riforma serie e ampia”.

Giorgia Meloni,  i primi 100 giorni del suo governo

Rave, punizioni esemplari, ministri del Merito e della Famiglia, retromarce, legge di bilancio, pos e contanti, addio al reddito di cittadinanza, guerra alle Ong, armi, Ucraina. Non sono state certo settimane memorabili quelle del governo Meloni, alla guida del Paese da 100 giorni. Il primo periodo di un nuovo esecutivo che di solito è quello più “spumeggiate” non è stato condito dal consueto brio come molti si aspettavano.

Al contrario, i partiti alla maggioranza dell’attuale governo pare si stiano limitando a non pestarsi i piedi in questo momento, agendo forse con lungimiranza in attesa del vero obiettivo. Non è un segreto quali siano infatti i veri obiettivi di Lega e Fratelli d’Italia, tra autonomia e presidenzialismo. Dunque non c’è da stupirsi che gli scossoni – legge di bilancio permettendo – siano rimandati a 2023 inoltrato.

Dunque lasciandosi alle spalle i primi 3 mesi abbondanti di governo, la stessa Giorgia Meloni nella sua rubrica social “Gli appunti di Giorgia” ha dovuto addirittura scomodare lo spread per provare a portare sul tavolo qualcosa di positivo, di concreto. Proprio così, la premier ne ha parlato come indicatore e metro di giudizio dell’economia del Paese, che negli ultimi è sceso da 236 a 175. E addirittura la Borsa: “Ha registrato un aumento del 20%, la Banca d’Italia stima che nel secondo semestre 2023 l’economia italiana sarà in netta ripresa e che quella ripresa si stabilizzerà nel 2024 e nel 2025. E che l’inflazione tornerà a livelli accettabili”.

Giorgia Meloni: “No alle misure ‘spot'”

L’Italia potrebbe trovarsi in una posizione più solida di quello che appare, rimane il fatto che questi temi non sembravano essere il cavallo di battaglia del pre insediamento del centrodestra. Il presidente del Consiglio ha voluto giustificare il periodo di calma apparente come volontà del governo di non attuare “manovre spot”, ma di voler cercare invece soluzioni: “Il governo Meloni non punta a “misure spot”. Ho visto governi che avevano la necessità di comunicare ogni giorno iniziative diverse, ma quelle iniziative non erano soluzioni”.

Si arriva dunque al tema Giustizia, anche qui più che un rescindono un altro sguardo al futuro per Giorgia Meloni, che nella sua rubrica si dice volonterosa di lavorare a una riforma in tale ambito insieme Carlo Nordio. Proprio il ministro della Giustizia nelle ultime settimane è stato al centro di molte polemiche sul tema intercettazioni.

Nordio, in un periodo delicato come quello subito successivo all’arresto di Matteo Messina Denaro ha provato a puntare il dito contro le intercettazioni, risultate ovviamente fondamentali per la cattura del capomafia e al loro utilizzo da parte dei media. Il ministro ha anche avuto da ridire sulle ipotesi di una rete di copertura da parte della “borghesia” nei confronti del mafioso, provocando e tirando in ballo anche l’antimafia. Una bagarre che ha regalato, questa sì, gli ennesimi scossoni all’interno della maggioranza e ha chiamato Giorgia Meloni a mettersi ancora nei panni del pacere.

Giorgia Meloni e Carlo Nordio – Nanopress.it

Un ruolo che da quando è arrivata alla presidenza del Consiglio Meloni ha dovuto spesso interpretare, e anche questa volta non si è tirata indietro nel rinnovare la fiducia al ministro che proprio lei aveva voluto in via Arenula.

La premier promette, dopo i colloqui degli scorsi giorni con Nordio dunque una riforma della giustizia serie e ampia: “Che possa garantire tempi certi e massimo delle garanzie per chi è sotto processo e sotto indagine, ma anche il massimo delle garanzie che quando vieni condannato sconti la pena”.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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