Questa è la storia di un bambino di cinque anni di nome Josiah Duncan che ha commosso tutti i clienti del Waffle House in cui sua mamma Ava Faulk lo aveva portato per fare uno spuntino. I due si trovavano al tavolo quando il piccolo ha notato, fuori dalle finestre del locale, un uomo vestito con abiti sporchi. Josiah si è incuriosito e turbato dopo la comparsa dell’uomo, e ha iniziato a fare domande alla sua mamma. ”E’ senza casa”, ha spiegato la madre del ragazzino. ”Cosa significa? Dove si trova la sua famiglia?”, ”Beh, questo significa che non ha una casa, non ha amici e probabilmente nemmeno una famiglia su cui poter fare affidamento”. Il bambino ha dunque capito immediatamente cosa voleva fare a quel punto…
Appena l’uomo si è avvicinato al locale, Josiah ha sentito il bisogno di fare qualcosa per lui. Ha insistito con la sua mamma affinché acquistasse un pasto allo straniero. L’uomo si è seduto a un tavolo, ma nessuno dei camerieri lo ha servito. Ada Faulk allora ha proseguito nel racconto: ”Così Josiah è saltato in piedi e gli ha portato un menu, perché non è possibile ordinare senza”. L’uomo ha così preso un hamburger a basso costo, ma prima che potesse prendere il primo morso, Josiah ha insistito per fare qualcosa. ”Voglio dire la benedizione con te”, ha detto, commuovendo così tutti gli altri 11 altri clienti che sono rimasti a guardare e a piangere.
(un momento dell’incontro tra Josiah e il senzatetto)
L’uomo, dopo aver mangiato il suo pasto tra le lacrime se ne è andato per la sua strada, ma l’insegnamento che ha dato il piccolo Josiah resterà sempre nei cuori di chi ha visto e capito il suo gesto di amore e solidarietà verso gli altri. La mamma ha concluso il racconto entusiasta: ”Guardando mio figlio e le lacrime di quelle 11 persone ricorderò la sera al Waffle House per sempre, perché è uno dei più grandi successi che un genitore possa mai arrivare a testimoniare”.