Roberto Spada, esponente del clan di Ostia famoso per la testata data a un giornalista, torna in libertà.
L’uomo è stato scarcerato in questi giorni dal carcere di Tolmezzo, dove stava scontando la pena anche per questo gesto.
La sua Ostia l’ha accolto con fuochi d’artificio e una grande festa ma Roberto Spada è tutt’altro che una brava persona.
Esponente di spicco del clan criminale Spada che opera a Roma e non solo, Roberto di trovava nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo.
Qui scontava una condanna per lesioni e minacce aggravate dal metodo mafioso ma alla cronaca il suo nome venne evidenziato soprattutto per un gesto in particolare.
Spada infatti, intervistato da un giornalista Daniele Piervincenzi, della trasmissione Nemo, diede una testata a colui che gli stava facendo alcune domande considerate scomode.
Venne arrestato proprio un paio di giorni dopo quell’aggressione avvenuta il 7 novembre del 2017, che fu anche filmata dal cameraman.
Roberto è stato rilasciato per espiazione della pena ed è rientrato a Ostia, tuttavia ha ancora dei procedimenti in corso.
Imputato nel maxi processo contro il clan di Ostia, la Cassazione aveva disposto un nuovo processo d’appello per il duplice omicidio di Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, appartenenti a un clan rivale.
Il 19 settembre la Corte d’Appello di Roma ha confermato l’ergastolo per il fratello Ottavio in merito a questa vicenda, invece Roberto è stato assolto ma condannato a 10 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Ora la Cassazione si esprimerà su questa condanna.
Il clima festoso con cui Roberto Spada è stato accolto a Ostia, ha dato molto fastidio ai residenti che hanno sottolineato l’episodio come “Bruttissimo segnale, va considerato socialmente pericoloso”.
I collaboratori di giustizia la pensano allo stesso modo e hanno chiesto almeno il riconoscimento della pericolosità sociale e una sorveglianza speciale con obbligo orario di firma.
Il presidente del Municipio X di Roma, Mario Falconi, ha rassicurato dicendo che Spada può fare le feste ei brindisi che vuole, rimarrà comunque nel mirino delle forze dell’ordine che continueranno a vigilare intorno a lui.
La scarcerazione dell’uomo ha sollevato molte polemiche e questo viene ritenuto un affronto per chi combatte la mafia.
“rimettere in libertà roberto fa pensare a coloro che sono suoi affiliati che si è superiori anche alla giustizia. la mafia non deve vincere, nemmeno nel pensiero”
è intervenuta così la portavoce del comitato Collaboratori di Giustizia, Maricetta Tirrito.
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