Uscito poco più di un mese fa Il cacciatore del buio di Donato Carrisi è tra i libri più venduti del momento. Trama avvincente e recensione critica ottima, il quinto romanzo del pluripremiato scrittore pugliese promette di diventare, conquistando come da previsioni una buona fetta di amanti del thriller, il nuovo caso editoriale dell’anno. Edito da Longanesi, il volume arriva in libreria dopo Il tribunale delle anime con cui l’autore ha inaugurato nel 2011 la serie dedicata a Marcus e Sandra, il prete e la fotografa di polizia che si ritrovano ad indagare sui misteri che serpeggiano per le vie di Roma. A metà strada tra thriller psicologico e ricerca esoterica, Carrisi ci propone una storia avvincente in cui il fascino del Male la fa, ancora una volta, da padrone.
‘Il male è la regola, il bene è l’eccezione‘ sostiene Carrisi, quel male che noi osserviamo da lontano, subendone il fascino certi che mai e poi mai potrà colpirci. Marcus, l’eroe del suo romanzo, invece, cerca di indagarlo, di affrontarlo e, per quanto sia possibile, di annientarlo.
L’ambientazione della storia è, ancora una volta, la Santa Penitenzieria Apostolica, ‘l’unico luogo entro le Mura sul quale i Pontefici non esercitano alcun potere‘, afferma l’autore. Un’istituzione antichissima che ha il compito di trattare le cause sulle assoluzioni dalle censure e sulle dispense riservate al Papa, ‘l’archivio criminale più imponente che esista al mondo‘, che non a caso è stato soprannominato ‘il tribunale della anime‘.
Trama
Marcus è l’ultimo dei preti penitenzieri, un uomo che non ha più niente, né identità, né memoria, né amore né odio, tranne la rabbia e la capacità di intuire tutte le anomalie che accompagnano un delitto. Questa volta però l’omicidio su cui si trova ad indagare – una giovane coppia viene uccisa in auto in un momento d’intimità – sembra impossibile da decifrare, anche per uno avvezzo al Male come lui.
Accanto a Marcus ancora una volta c’è Sandra, fotorilevatrice della polizia che a differenza del ‘collega’ lavora sulla scena del crimine senza doversi nascondere. Anche la donna possiede una dote: fotografa il nulla e lo rende visibile.
Sebbene agiscano separati – Marcus è un lupo solitario mentre Sandra predilige il lavoro di squadra – entrambi si ritrovano a lottare contro una follia omicida il cui disegno, tanto terribile quanto affascinante, sembra non avere alcuna soluzione. Ogni volta, infatti, che i due pensano di aver scovato uno scampolo di verità, si ritrovano di fronte a particolari che svelano scenari ancora più misteriosi ed inquietanti.
Recensione
Tra i bestseller dell’autunno 2014, Il cacciatore del buio di Donato Carrisi è un romanzo che indaga il Male ed il fascino che esercita su noi comuni mortali. Sospeso tra thriller e ricerca esoterica, il volume svela una Roma affascinante e misteriosa, benché carica di mistero e di segreti inquietanti. I personaggi, crudi e apparentemente privi di sentimenti, sono in realtà degli eroi credibili e molto umani, ognuno con la propria, particolare personalità: da una parte Marcus, che agisce ‘a naso’ senza preoccuparsi di far domande perché riesce a cogliere quei dettagli che sfuggono all’occhio di qualsiasi altro essere umano; dall’altra Sandra, che coglie i ‘segni’ solo attraverso il suo obiettivo. I due non sono la classica coppia di poliziotti specializzati in delitti efferati ma, pur agendo separati, lottano insieme contro lo stesso Male, un Male che non è solo il feroce serial killer al quale danno la caccia, ma è anche l’inquietudine, la rabbia ed il tormento che entrambi, ognuno per il proprio vissuto personale, si portano dentro.
Definito dai più un romanzo eccellente, Il cacciatore del buio risulta credibile, incalzante e carico di suspence. E conferma Carrisi, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, come il maestro indiscusso della crime novel italiana.
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