A causa delle forti temperature che si stanno registrando questa estate i dati riportano un importante calo delle produzioni di grano, latte, miele e uova. A soffrire sono anche i raccolti di frutta e verdura che sono ridotti anche più del 60% in alcuni casi, questo perché il gran caldo rovina i prodotti esposti al sole.
Si cerca in tutti i modi di anticipare i raccolti per salvare le produzioni ma a causa delle forti temperature è impossibile per gli operatori del settore agricolo mantenere i ritmi di lavoro normali. Per Prandini è necessario investire nelle nuove tecnologie per adattarsi ai cambiamenti climatici.
A causa del cambiamento climatico i raccolti italiani subiscono diverse perdite. Secondo i recenti dati, messi a disposizione da Coldiretti, si stima che quest’anno è stato raccolto il 10% in meno di grano rispetto agli anni passati, il raccolto dell’uva ha subito un calo del 14% e quello delle pere il 63%.
Anche la raccolta del miele è scesa drasticamente di un 70% rispetto all’anno 2022 e secondo le stime a causa del gran caldo si sta riducendo anche la produzione del latte che dovrebbe subire una perdita pari al 20%, ad essere interessare da questo fenomeno saranno principalmente le stalle assolate.
L’ultima ondata di caldo che stiamo vivendo in questi ultimi giorni sta causando moltissimi problemi, infatti sta scottando la verdura presente nei campi e rovinando i frutti sugli alberi.
Gli agricoltori stanno tentando di intervenire, per quanto possibile, sulla problematica tentando di ombreggiare quanti più prodotti possono. Per farlo alcuni di loro utilizzano erba e foglie come se fossero delle barriere naturali.
Coldiretti ha spiegato che le scottature da caldo portano a danneggiare frutta e verdura in modo irreparabile e quindi il prodotto diviene a tutti gli effetti invendibile.
Quando possibile si cerca di anticipare il raccolto procedendo al diradamento dei frutti presenti sugli alberi.
In questi casi si va a raccogliere i frutti pronti e si vanno ad eliminare i frutti che non raggiungeranno la maturazione così da poter salvare almeno una parte della produzione.
Tuttavia però gli operatori del settore agricolo non sono in grado di lavorare tutto il giorno, a causa del gran caldo è necessario sospendere le operazioni nelle ore più bollenti per salvaguardare la loro salute.
All’interno delle serre diventa impossibile lavorare in alcune ore del giorno e questo fa sì che gli operatori siano costretti a lavorare meno ore del solito e ad avere poco tempo a disposizione per salvare i prodotti.
Il gran caldo sta però colpendo tutto il settore agricolo anche quello animale. Gli animali infatti stanno soffrendo molto le elevate temperature e per questo viene prodotto meno latte e anche meno uova.
Ad essere colpite dalle eccessive temperature sono anche le api che hanno smesso di volare, ciò vuol dire che non volgono il consueto lavoro di trasporto di nettare e polline. Questa situazione porta perciò ad un calo drastico della produzione del miele.
All’interno delle stalle che ospitano le mucche sono stati installati ventilatori e doccette per dare sollievo agli animali. A causa delle forti temperature gli animali mangiano poco e bevono molto, circa 140 litri di acqua ogni giorno, nei periodi normali ne bevono circa 70.
Ciò inevitabilmente porta ad una minore produzione di latte. Per le mucche le temperature ideali sono tra i 22 e i 24 gradi, niente a che vedere con le temperature che si stanno registrando in questi giorni in tutta Italia.
Le pecore invece si spingono verso i pascoli verdi più in alto per poter trovare sollievo dalla forte afa che si trova nei pascoli in cui transitano solitamente.
I maggiori danni al settore agricolo e alle infrastrutture rurali arrivano poi dagli eventi estremi, come i forti temporali, le grandinate e le precipitazioni che hanno causato più di 6 miliardi di danni.
Secondo Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, questo settore è quello che principalmente risente del cambiamento climatico ma è anche quello in cui è più difficile gestire e contrastare gli eventi e i problemi che sorgono.
Per le imprese agricole è una sfida quotidiana trovandosi a confrontarsi con le novità metereologiche e gli effetti che esse portano sulle colture. Inoltre devono valutare anche una diversa gestione delle acque e delle nuove strategie per garantire la sicurezza ai territori.
Da soli però non possono far fronte a tutto, per Prandini ci deve essere un impegno concreto delle istituzioni che spinga le aziende agricole all’introduzione delle ultime innovazioni come i droni, i satelliti, i robot e la genetica green no ogm a cui la Commissione Europea sembra essere pronta ad aprirsi.
Nei lavori che sono attualmente in corso si sta cercando di migliorare la sostenibilità, uno dei progetti permette di risparmiare le acque anche del 30% rispetto agli anni passati ma per Prandini è necessario investire molto di più anche utilizzando le risorse del Pnrr.
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