Per questa mattina era prevista la prima udienza del processo per la morte del campione Davide Rebellin, investito e ucciso da un camion il 30 novembre del 2022.
Dal 23 febbraio scorso, Wolfgang Rieke era agli arresti domiciliari in un appartamento in provincia di Treviso.
Wolfgang Rieke, il camionista tedesco coinvolto nell’incidente stradale in cui perse la vita Davide Rebellin, è attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cà Foncello di Treviso a causa di un ictus ischemico che lo ha colpito nella serata di domenica. Oggi, davanti al tribunale di Vicenza, era prevista la prima udienza dibattimentale del processo per la morte del campione di ciclismo. I legali di Rieke hanno presentato un’istanza di rinvio per legittimo impedimento, che verrà esaminata nelle prossime ore.
L’11 marzo scorso, il Tribunale di Vicenza aveva rigettato la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Rieke, uguale a quella già formulata dinanzi al Giudice dell’udienza preliminare. I giudici avevano quindi dichiarato aperto il procedimento, fissando per oggi la prima udienza dibattimentale, durante la quale era previsto l’esame delle perizie sul luogo dell’incidente e sul Tir coinvolto. La moglie, la madre e i tre fratelli di Rebellin sono già stati risarciti dalla compagnia di assicurazione del mezzo pesante. Dal 23 febbraio scorso, il camionista si trovava agli arresti domiciliari in un appartamento di conoscenti nella provincia di Treviso.
Era il 30 novembre del 2022, quando Davide Rebellin, 51 anni, campione di ciclismo e vincitore di tante medaglie, tra cui quella del Giro d’Italia, morì dopo dopo essere stato travolto da un camion mentre si allenava lungo le strade di Montebello Vicentino, in provincia di Vicenza. La vittima si era ritirata un mese prima della tragedia. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il guidatore del mezzo pesante non avrebbe rispettato una precedenza, svoltando a destra senza inserire la freccia. Dopo aver travolto il campione in sella alla sua bici, Wolfgang Rieke si allontanò a bordo del suo mezzo, senza prestare soccorso.
L’uomo è accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. Secondo alcuni testimoni, l’indagato – una volta sceso dal camion – sarebbe rimasto qualche minuto accanto al corpo del campione, prima di risalire a bordo del mezzo.
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