Secondo un rapporto, a causa dei ritardi nel rilascio dei passaporti sarebbero stati annullati circa 100mila viaggi che corrispondo a 180 milioni di euro in mancate vendite per le agenzie operanti nel turismo.
L’esempio di Roma. Il primo appuntamento disponibile è a aprile a Civitavecchia, ma la Questura raccomanda di recarsi nell’ufficio di zona per motivi di “efficienza”. Alcuni commissariati però non hanno alcuna disponibilità, come quello all’Eur.
I disagi legati al rilascio di nuovi passaporti o anche solo al loro rinnovo non sembrano ancora risolti, almeno per il momento. Da mesi, infatti, i cittadini segnalano le difficoltà dovute principalmente ai tempi lunghissimi di evasione delle richieste. Nemmeno l’intervento dei ministri di Interno e Turismo, ossia Matteo Piantedosi e Daniela Santanché, ha sortito gli effetti sperati.
I costi dell’inefficienza si riversano così tutti sui viaggiatori e anche sulle agenzie operanti nel settore turistico. E con l’avvicinarsi delle festività di Pasqua e successivamente anche con l’avvio delle vacanze nei mesi estivi, se il quadro non migliora a rischio saranno proprio le ferie dei cittadini.
Un tour operator italiano specializzato nell’organizzazione di vacanze per i gruppi, Vamonos Vacanze il nome del portale, ha commissionato un rapporto all’Istituto di Ricerca IRCM. Dallo studio è emerso come, a causa dei ritardi connessi al rilascio del documento identificativo valido all’estero, circa 100mila viaggi programmati sarebbero stati annullati. Per le imprese italiane operanti nel settore dei viaggi questo dato corrisponde a 180 milioni di euro di mancate vendite. Un duplice danno quindi, sia per gli affari delle agenzie, sia per i giramondo costretti a rimandare le vacanze.
Fiavet-Confommercio, associazione dei tour operator che già a gennaio aveva chiesto l’intervento del Viminale per sbloccare la situazione, attraverso il suo presidente Giuseppe Ciminnisi ha sottolineato anche come, tra chi è stato costretto a annullare il viaggio, ci sono anche molti professionisti che con poco preavviso si devono spostare per motivi di lavoro.
La questione è quasi tutta racchiusa nelle difficoltà di prenotare un appuntamento con cui i cittadini richiedono il passaporto. A Roma e nei Comuni della città metropolitana della Capitale: Tivoli, Albano Laziale, Civitavecchia, Anzio, Colleferro, Fiumicino, Frascati, Genzano di Roma, Marino, Velletri e Ladispoli, secondo quanto indicato sul portale online della Polizia di Stato, ci sono 48 commissariati che forniscono il servizio. La raccomandazione della Questura – come si legge dalla piattaforma di prenotazioni – è quella di recarsi presso il proprio commissariato di zona a seconda della residenza, domicilio o dimora. Questo “per ragioni di efficienza e buon andamento.” Eppure non in tutti gli uffici indicati è possibile prendere un appuntamento online.
Per fare un esempio, nella zona di Roma sud identificata con il cap 00144 che coincide con il quartiere Eur, non c’è alcuna disponibilità nell’ufficio di competenza di quest’area. Si tratta del commissariato Esposizione di Viale Asia 32. Ecco così che i tempi inevitabilmente si allungano. Se un cittadino avesse un’urgenza, sull’agenda elettronica il primo appuntamento disponibile a stretto giro risulta essere quello del 3 aprile nel commissariato di Civitavecchia. Quindi tutt’altro che nella zona di residenza. Il primo nella città di Roma, invece, è tra un mese a Primavalle. Dopodiché si passa direttamente a giugno nel commissariato di Tivoli. Queste sono le disponibilità verificate al momento della redazione di questo articolo. Potrebbero dunque variare e non è escluso l’inserimento di date per il mese stesso di marzo su Roma.
I mesi di attesa, che si verificano anche in molte altre città italiane e non solo nella Capitale, sono da attribuire a una serie di fattori. Il mese scorso il ministro Piantedosi aveva spiegato che i ritardi sono causati dal periodo pandemico, durante il quale si sono accumulati gli arretrati.
A pesare però è anche la nuova normativa di viaggio del Regno Unito, meta molto gettonata, che a partire dal 2024 richiederà il visto sul passaporto, rendendo così non più sufficiente la sola carta d’identità riconosciuta in Europa. Inoltre alcuni Paesi richiedono un passaporto con validità residua di almeno sei mesi. Quindi i documenti prossimi alla scadenza devono essere rinnovati in anticipo rispetto alla scadenza naturale.
Per ovviare al problema alcuni uffici hanno programmato delle aperture straordinarie per smaltire il lavoro. Altre invece hanno potenziato il personale. A Milano poi è stato fatto uno sforzo per elaborare le richieste anche delle persone che si presentano senza appuntamento.
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