L’allarme è di Misericordie d’Italia, il caro carburante rischia di fermare le ambulanze con i volontari, spesso, costretti a pagare la benzina di tasca propria.
E’ un vero e proprio grido di allarme l’appello lanciato da Domenico Giani, Presidente di Misericordie d’Italia, a seguito della crisi economica. I rincari, uno su tutti il caro carburante rischia di compromettere le azioni di volontariato andando a gravare così su chi già è in difficoltà.
La Misericordie d’Italia è una confederazione che unisce varie confraternite di volontariato. L’allarme, quindi, non è da sottovalutare. Il rischio che ci si fermi perché impossibilitati a continuare le azioni di volontariato è certo ma, soprattutto, imminente. Non sono pochi i casi in cui, specialmente, per quanto riguarda le ambulanze, i volontari sono costretti a pagare di tasca propria il carburante necessario per il trasporto.
Non solo più donare tempo e lavoro da parte dei volontariati ma oggi si tratta pure di mettere mano al portafogli.
Da otto secoli in Italia una delle realtà di volontariato più numerose ed operative sul nostro territorio. Nate in Toscana si sono nei secoli diffuse e radicate in Italia oggi contano più di 700mila soci e più di 100 mila volontari operativi.
Con un patrimonio di 2500 ambulanze e con un servizio attivo 24 ore su 24 sono una vera e propria istituzione nell’ambito del volontariato. Dall’assistenza agli anziani, a quella alle donne ed agli immigrati. Dai terremoti agli incendi, perfino alla guerra in Ucraina questi volontari mettono a disposizione tempo, competenza ed empatia per non lasciare nessuno indietro.
Le possibili soluzioni sembrerebbero essere lampanti, stando anche a quanto chiede proprio la stessa confederazione di volontari. Il problema principale è il caro carburante che incide su tutte, o quasi, le iniziative dei volontari. Dalla prevenzione degli incendi boschivi al loro spegnimento, dal trasporto in ambulanza all’assistenza domiciliare.
La riduzione del prezzo dei carburanti per quanto concerne le azioni di volontariato e gli ultimi sembrerebbe essere la soluzione più immediata. Questo comunque è quanto chiede il Presidente Giani che ricorda a tutti noi che le azioni di volontariato incidono proprio sulla vita dei più deboli.
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