Di fronte ad un caro energia senza precedenti e ad una inflazione record per l’Eurozona, tanto l’Unione Europea quanto il governo italiano stanno cercando di intervenire e mentre si discute di disaccoppiamento e price cap, intanto si procede ad un taglio dei consumi per abbassare il prezzo dell’offerta.
In Europa un pacchetto di proposte è stato varato dai commissari comunitari seguendo le indicazioni del Consiglio Europeo: per rendere il piano operativo serve ora un voto a maggioranza qualificata dei 27 stati membri (quorum deliberativo: 15 nazioni a favore).
Focale in questo momento per Bruxelles, vista la difficoltà nel varare provvedimenti di intervento sull’offerta o sulle regole del mercato come si avrebbe con un price cap o un disaccoppiamento di elettricità e gas, è la riduzione della domanda di energia di famiglie ed imprese, limitazione necessaria se si vuole intanto far scendere il prezzo dell’energia (minor domanda quindi offerta che scende di prezzo per farsi più concorrenziale).
Il percorso UE di riduzione prevederebbe un taglio mensile del 10% dei consumi civili ed industriali di elettricità. L’effettivo ammontare del risparmio sarebbe calcolato confrontando la quantità di energia elettrica consumata in quel dato mese con la media di quanto fatto nei 5 anni precedenti durante la medesima mensilità.
Inoltre si dovrà razionare l’utilizzo elettrico, durante le ore di punta, del 5%, sempre calcolato col sistema esposto nelle righe immediatamente precedenti.
Il regolamento UE è volontariamente alquanto generico: ciò per permettere ad ogni stato membro di intervenire secondo le modalità più consone ed efficaci al tipo di consumi e di mix energetico posseduto dallo specifico Paese. L’unica raccomandazione di Bruxelles indica in almeno 3-4 ore giornaliere durante i giorni feriali l’ammontare minimo di tempo per poter centrare l’obiettivo di risparmio.
Intanto l’Italia, in attesa del dispositivo comunitario UE, ha predisposto un piano di intervento volto a tagliare la domanda elettrica lungo la Penisola.
Quanto varato dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, referente governativo per le materie energetiche, punta a far risparmiare ai nuclei famigliari circa 600€ all’anno sulle bollette di luce e gas.
178,63 Euro dovrebbero giungere dall’accorto uso del riscaldamento, per il quale il governo a imposto la diminuzione di un grado della temperatura, di un’ora dell’accensione dell’impianto e di 15 giorni del periodo stagionale di uso dello stesso.
Altri 250€ dovrebbero derivare da un utilizzo più avveduto della doccia: la stima si fonda sulla calo del tempo di lavaggio da 7 a 5 minuti con una temperatura dell’acqua inferiore di 3 gradi alla media.
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