Enel in partnership con la società VR Media sta testando le performance di Smart Helmet ossia un caschetto da lavoro intelligente che può aiutare e affiancare gli operatori sul campo connettendosi in remoto e senza fili con i colleghi e mostrando indicazioni e informazioni in realtà aumentata. Cosa significa “realtà aumentata”? Che si crea uno strato di dati che vengono sovraimpressi su ciò che stiamo osservando andando a combaciare perfettamente in quanto a indicazioni e riferimenti, oltre che tridimensionalmente coerenti. Solitamente avviene per mezzo di un visore che può essere totale ad esempio con una maschera oppure anche a coprire un solo occhio come nella soluzione proposta dai defunti Google Glass. Scopriamone di più dopo la continuazione.
Il nuovo caschetto soprannominato Smart Helmet e sviluppato da VR Media e Enel è una delle più lampanti e pratiche dimostrazioni di come la realtà aumentata possa davvero risultare utilissima nella vita di tutti i giorni. È infatti basato su un supporto hardware già esistente che era stato sviluppato dallo spinoff dell’ateneo Sant’Anna di Pisa, andando a sfruttare tutti i benefici, appunto, dell’augmented reality. Andandolo a indossare sarà dunque così possibile osservare ciò che abbiamo di fronte e al tempo stesso poter apprezzare tutto quello strato profondo di informazioni, dati, contenuti multimediali e altro che possono sicuramente aiutare. Si effettua così una connessione audio-video con colleghi da remoto che possono aiutare nella risoluzione di determinati compiti. Grazie alla connessione wireless accede a Internet, al microfono consente la comunicazione e alle batterie un’adeguata autonomia.
Smart Helment si dedica soprattutto a manutenzione e sicurezza e può davvero aprire le porte a una serie di accessori che sfruttano proprio questa tecnologia in grado di rivoluzionare il mondo in diversi settori. La realtà aumentata si dimostra particolarmente utile in ambito didattico e di assistenza; in questi anni abbiamo già ad esempio visto applicazioni per la risoluzione di problemi al motore dell’auto oppure di manutenzione in ambito militare. Le app più popolari erano quelle di Google che raccontava le meraviglie del cielo stellato e dei suoi astri. Confini ampissimi e ancora tutti da sfruttare.