Il caso Allardyce potrebbe essere molto più grave e ampio di quanto ci si poteva aspettare. L’ex commissario tecnico della Nazionale inglese di calcio è stato allontanato dopo solo un match affrontato e solo 67 giorni di incarico, record negativo, a seguito dell’inchiesta effettuata dal quotidiano britannico Telegraph sulla corruzione e sulla ricezione di tangenti nel calcio inglese. Sam Allardyce, però, sembra non essere l’unico protagonista di questa inchiesta che si sta a poco a poco ampliando.
Oltremanica non si parla d’altro. Tutti i quotidiani, non solo quelli sportivi, parlano del caso Sam Allardyce. L’inchiesta del Telegraph continua con nuovi approfondimenti e si sta allargando come nessuno si sarebbe mai potuto aspettare. Sarebbero molte, moltissime, le persone coinvolte in questo caso e Allrdyce non è l’unico allenatore, anzi sarebbero, secondo il quotidiano britannico, ben otto i manager sotto osservazione. Allardyce è solo la punta dell’iceberg.
Le regole che sarebbero potute essere aggirate ed infrante, secondo quanto dichiarato da Allardyce ai giornalisti che si sono finti interessati ai meccanismi loschi del calciomercato inglese, riguardano la Third Party Ownership (TPO) e le Third Party Investments (TPI), ossia i prestiti forniti da società private, esterne alle società, per l’acquisto di giocatori in cambio di una percentuale sulla possibile cessione futura. Queste pratiche sono vietate, sono illegali secondo la FIFA. Ciò significa che in nessuna parte del mondo possono essere effettuate queste operazioni.
Tornando alla novità delle ultime ore, sarebbero ben otto i manager sotto inchiesta oltre ad alcuni procuratori e agenti. Il Telegraph ha lanciato il sasso senza nascondere la mano ma omettendo i nomi degli allenatori coinvolti nel malaffare. La Premier League e l’Inghilterra sono state colpite inaspettatamente da un terremoto sportivo che fa sicuramente molto rumore nonostante la caparbietà britannica nel disperdere gli animi.