Il cerchio sul giallo di Alessandro Gozzoli si stringe: un video, al vaglio degli inquirenti, mostrerebbe una persona che si allontana dalla casa della vittima la sera in cui sarebbe avvenuto il decesso del 40enne a Casinalbo di Formigine (Modena).
Al momento non c’è nessun indagato nell’inchiesta sulla morte di Alessandro Gozzoli, sul cui decesso sarebbe stato aperto un fascicolo per l’ipotesi di omicidio. Caccia agli ultimi contatti della vittima, mentre spunta un possibile sospetto dalle immagini di una telecamera di videosorveglianza della zona.
Ancora non è ufficiale, ma le indiscrezioni puntano tutte su una potenziale novità nel caso di Alessandro Gozzoli, il consulente del lavoro di 40 anni trovato morto in casa il 10 marzo scorso a Casinalbo di Formigine, nel Modenese, con mani e piedi legati nel suo letto.
Una delle telecamere della zona, di presunto interesse investigativo nell’ambito dell’inchiesta sul decesso, avrebbe ripreso un possibile soggetto sospetto mentre, la sera tra il 9 e il 10 marzo, si allontanava dalla zona in cui si trova l’appartamento della vittima.
Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte di Alessandro Gozzoli, al momento ignote. L’ipotesi dominante, da un primo esame sul corpo e sulle condizioni in cui sarebbe stato ritrovato, punterebbe a un’asfissia, ma saranno necessari ulteriori approfondimenti per un quadro definito sul decesso.
Il cadavere del 40enne sarebbe stato trovato dalla sorella dopo l’allarme per l’assenza del giovane dal posto di lavoro.
Sarebbe stato rinvenuto legato al letto, addosso soltanto indumenti intimi. Gli inquirenti lavorano senza sosta per trovare la soluzione del mistero: non si escluderebbe che la morte possa essere intervenuta nel contesto di un gioco erotico, ma neppure la pista di un omicidio volontario.
A questo ultimo proposito sarà decisivo capire se le telecamere dell’area abbiano ripreso qualcuno potenzialmente degno di attenzione sul fronte delle indagini, un possibile killer di cui ancora non è emersa l’identità.
Nel tessuto del giallo di Alessandro Gozzoli si innesta anche la testimonianza di un vicino di casa che, secondo quanto raccolto dalla trasmissione La vita in diretta, avrebbe riferito di aver sentito una porta sbattere violentemente intorno alle 23:30 del 9 marzo scorso, la sera in cui il 40enne sarebbe deceduto.
Non è chiaro se questo elemento sia legato all’accaduto e alla eventuale fuga di un assassino dalla scena, ma si tratta di un racconto che sarà certamente al vaglio degli inquirenti per tentare di far luce su una vicenda finora nebulosa.
Stando a quanto emerso, l’ipotesi di una rapina finita in tragedia risulterebbe aver perso quasi totalmente terreno nell’alveo dell’inchiesta.
Il fatto che alcuni oggetti mancherebbero dall’abitazione di Alessandro Gozzoli e che gli ambienti siano apparsi a soqquadro al momento del primo intervento delle forze dell’ordine, potrebbe essere dovuto a una messinscena per sviare le indagini.
Il lavoro degli inquirenti procede nel massimo riserbo e la famiglia auspica una repentina soluzione del caso.
“Vogliamo sapere chi gli ha fatto del male, il resto non ci interessa“, ha commentato la sorella della vittima ai microfoni della trasmissione di Alberto Matano su Rai1.
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