Annunciato come il ciclone più potente degli ultimi 10 anni, Mocha si sta abbattendo in queste ore in Bangladesh e Birmania.
Sebbene questi luoghi non siano nuovi a eventi meteorologici particolari, come i terribili monsoni estivi che inondano letteralmente di acqua ogni cosa, la popolazione è stata evacuata in questo caso perché si tratta di un ciclone molto più intenso del solito. Classificato come categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson Hurricane Wind, ha rafforzato la sua corsa nelle ultime ore.
Con raffiche e burrasche di vento che hanno raggiunto i 215 chilometri orari, Mocha è di certo uno dei cicloni più potenti degli ultimi tempi, il peggiore da 10 anni secondo quanto affermano gli esperti.
Questa mattina, dopo essersi intensificato notevolmente nei giorni precedenti, ha toccato ufficialmente terra in Bangladesh e Birmania, a dichiararlo è stato l’ufficio del dipartimento meteorologico del Bangladesh.
Al momento Mocha si trova nella zona costiera di Cox’s Bazar, vicino al confine birmano e probabilmente si muoverà in direzione nord-est continuando il suo percorso sulla costa fino a giungere a Sittwe nel pomeriggio di oggi. Questo si legge sul comunicato ufficiale, un bollettino che ha subito messo in allarme le autorità locali, che hanno disposto l’evacuazione di migliaia di persone, altre invece sono in fuga anche se la loro zona al momento non è considerata a rischio.
Una situazione molto tensiva in cui Mocha si sta abbattendo in tutta la sua furia, raggiungendo in poco tempo la velocità di 195 chilometri orari nel suo centro, con raffiche che hanno superato i 215 chilometri orari spazzando ogni cosa incontrassero.
L’occhio del ciclone è ancora al largo della costa e si dirige verso Sittwe, a comunicarlo è il sito Zoom Earth che sta monitorando l’andamento dell’evento in tempo reale e ha classificato il Mocha come un super ciclone.
E mentre in Bangladesh la situazione potrebbe peggiorare in poco tempo, già da Myanmar, ovvero la Birmania, arrivano immagini terribili.
Nei video diffusi da Ansa si vedono gli alberi smossi violentemente dal vento e un cielo grigio che fa da sfondo a una situazione meteorologica davvero pessima, con tuoni potenti in lontananza e strade deserte.
In entrambi i Paesi, i cittadini più curiosi si riversano sulle zone costiere per vedere le onde del mare che diventano sempre più altre, come terribile preavviso che qualcosa di terribile sta per arrivare. Alcuni fotografano la forza della natura ed è interessante notare come le persone siano allo stesso tempo impaurite e affascinate da ciò che sta per arrivare, come dicevano in questi luoghi la percezione di questi eventi è totalmente diversa da quella che abbiamo noi.
Si tratta di Paesi più esposti a cicloni di grande portata, ciò nonostante le autorità hanno intimato tutti a lasciare i luoghi più esposti, ad esempio quello della Birmania è Kyauktaw, città nella parte più occidentale del Myanmar.
Tutte le testate giornalistiche sono focalizzate sull’evolversi della situazione e anche i siti specializzati come 3B Meteo, che ha mostrato un’immagine satellitare del fenomeno precisando che si tratta del primo ciclone tropicale della stagione 2023 sull’Oceano Indiano.
Prima di effettuare il landfall di oggi, gravitava a 600 chilometri a sud-est dalle coste settentrionali del Myanmar e la sua potenza è in grado di sollevare onde alte fino a 13 metri.
La velocità di spostamento è impressionante ed è stata registrata a 12 chilometri orari, tuttavia in queste ore si è intensificata e questo lo porta ad essere classificato come un uragano di categoria 3, secondo i parametri degli uragani che si sviluppano nell’Oceano Atlantico.
È massima allerta nei due Paesi ma anche nel lembo dell’India che si insinua fra questi Stati. In queste zone è vero che la popolazione non è nuova a fenomeni simili ma è anche vero che parte di essa vive in fragili costruzioni di bambù e tela arroccate su ripidi pendii collinari ad altissimo rischio frane. Per questo tutti coloro che sono a rischio, sono stati evacuati.
Desta allarme anche la situazione che dovranno affrontare gli sfollati nello stato di Rakhine, zona ad alto rischio inondazione per la vicinanza alla costa, che sembra essere il fulcro del ciclone. Da aggiungere poi anche centinaia di rifugiati nella zona del Golfo del Bengala, quella da cui ha avuto origine Mocha, particolarmente esposta alle mareggiate.
Insomma una vera situazione di emergenza e sebbene al momento non siano state segnalate vittime, ma solo disagi, l’allerta è massima e si cerca di utilizzare questo poco tempo per organizzare al meglio un piano per resistere alla furia del vento.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…