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Cronaca

Il clochard ucciso a Pomigliano d’Arco era stato già aggredito altre volte

Un’aggressione brutale avvenuta per mano di due giovani che ha portato alla morte di un clochard. Le indagini, a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, sono immediatamente partite e ciò che è stato scoperto ha dell’impressionante.

Fiori sulla panchina di Frederick, il clochard ucciso – Nanopress.it

Il pestaggio, come i Carabinieri sospettavano, è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Ecco cosa i Militari dell’Arma hanno visto.

Pomigliano d’Arco, chi era il clochard ucciso

Colpire un giovane clochard mentre dorme. Questo è ciò che sta emergendo dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che erano poste attorno al luogo dell’aggressione avvenuta a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, per mano di due giovani. Un clochard è stato aggredito e picchiato in modo selvaggio fino a ridurlo in fin di vita. La sua morte è avvenuta, poi, poche ore dopo, all’ospedale di Nola.

Lui si chiamava Frederick Akwasi Adofo, era originario del Ghana ed aveva 43 anni. da qualche tempo era stato preso di mira da alcuni giovani. Alla notizia della sua morte, avvenuta in modo brutale, appunto, dopo un’aggressione, sono state molte le testimonianze che sono arrivate da parte dei cittadini, per cercare di scoprire e capire il perché questo giovane sia stato ucciso e, soprattutto, per mano di chi.

Un tizio gli diede un colpo di mazza in testa fino a farlo sanguinare” – è stata una prima testimonianza. Ma anche: “Gli lanciavano le pietre mentre dormiva” – ha dichiarato un altro cittadino. Ma la solidarietà e l’aiuto di chi abitava in quelle zone, per Frederick, non è mai mancato: “A volte lo facevamo entrare nei nostri appartamenti per proteggerlo, per pulirlo. Gli portavamo da mangiare”.

Un uomo tranquillo, che non recava fastidio a nessuno. Ed allora perché picchiarlo a sangue, fino ad ucciderlo? È questo ciò che i Carabinieri vogliono scoprire. Frederick era in Italia da più di 10 anni e il suo viaggio dal Ghana all’Italia era passato anche per il deserto del Sahara e per i lager libici. Ma, poi, era riuscito a raggiungere le nostre coste e, come dicevamo, da 10 anni, era a Pomigliano.

Volante dei Carabinieri – Nanopress.it

Era stato aggredito già altre volte

Qui aveva anche conseguito il diploma di scuola media. Ma nonostante tutto, alcuni giovani hanno deciso di picchiarlo ed ucciderlo, senza un motivo. Sono stati alcuni residenti di un condominio che lo hanno trovato agonizzante all’interno del loro cortile ed hanno subito chiamato i soccorsi. ma lui non ce l’ha fatta: è morto all’ospedale poco dopo il suo ricovero d’urgenza.

Stando alle testimonianze, però, quella non era la prima aggressione che il 43enne ghanese aveva subito. Era successo altre volte già ma nessuno era mai riuscito a fare nulla per lui, per difenderlo.

Ora i cittadini di Pomigliano, quanto anche il suo primo cittadino, chiedono per il ghanese, dei funerali degni e meritevoli: “La nostra città è sempre stata accogliente e generosa. Faccio il sindaco da tanti anni, e Pomigliano ha sempre risposto positivamente a quelle che erano le richieste delle persone più sfortunate” – ha dichiarato il sindaco di Pomigliano, Russo.

Rosalia Gigliano

classe 1989, di Napoli. Sono laureata in Filologia Moderna e, dal 2013, sono anche una giornalista pubblicista. Fra le mie principali passioni ci sono la lettura e la scrittura, passioni che sono diventate poi, mano mano, il mio mestiere. Tutto ciò che fa cultura e che può ulteriormente arricchire sia me che mi sta intorno, sono il mio pane quotidiano. Scrivo su Nanopress.it dallo scorso giugno 2022, occupandomi prevalentemente di cronaca (nazionale, ma anche estera) nella mia funzione di redattore. Incontrare il team di Nanopress.it è stata una scelta che rifarei ancora ed ancora, perché mi ha riportata dove è nata la mia passione per il giornalismo: il mondo della cronaca.

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