Il Clown Paperone è tornato: il truffatore già celebre per essere stato arrestato nel 2015 in Emilia Romagna, dopo essere sparito per anni è ricomparso e ha ricominciato a spillare altro denaro ad altre persone. Il suo modus operandi però è rimasto pressoché invariato: ancora oggi, infatti, punta sulle malattie pediatriche per fare leva sulla sensibilità della gente e far sborsare ai vari malcapitati soldi.
Era l’estate del 2015 quando si iniziò a sentir parlare del cosiddetto Clown Paperone, chiamato così perché fingeva di collaborare con una Onlus specializzata in clownterapia. Quello che l’uomo – che oggi dovrebbe avere circa 40 anni – ha fatto però è gravissimo: è dal 2007 in pratica (con delle pause più o meno lunghe) che gira l’Italia in lungo e in largo cercando di truffare ogni persona che trova sul suo cammino.
Finge di essere un medico benefattore e di voler aiutare bambini malati per accalappiare vittime a cui spillare soldi. Sembra un film, ma in realtà è la storia del cosiddetto “Clown Paperone”, il truffatore già tristemente celebre per essere stato arrestato nel 2015 in Emilia Romagna, tornato sulle scene.
Come nelle migliori pellicole thriller, è sparito per anni, rintanandosi chissà dove, probabilmente al solo fine di far raffreddare la notizia del suo operato nella speranza di cadere nel dimenticatoio per poi ricomparire improvvisamente e ricominciare a speculare su temi delicatissimi come quelli delle malattie pediatriche. Segni particolari? Sfrutta la sensibilità delle vittime, che vengono ingannate per il solo fatto di voler tentare di fare del bene.
Il modus operandi del “Clown Paperone”, infatti, sia rimasto sempre invariato, cosa che lo rende riconoscibile alle autorità, alla stampa, all’opinione pubblica. Non a caso, solo un paio di mesi fa un cittadino milanese ha denunciato una truffa che però ha avuto il tipico sapore del “già sentito”, perché tecnicamente lo era eccome. Il problema, però, è che questo deja-vù ancora una volta ha portato a delle conseguenze, perché il malcapitato di fatto è stato truffato davvero.
Cinico, senza scrupoli, né sensibilità alcuna, di bell’aspetto, dai modi gentili, il Clown Paperone avvicina le sue vittime fingendosi un medico che collabora con una onlus che opera nel reparto di oncologia pediatrica – l’ospedale cambia di volta in volta, in base alla città in cui si trova verosimilmente – e tenta di alleviare il dolore fisico e psicologico dei bambini attraverso le clownterapia.
L’ultimo colpo, come abbiamo anticipato, risale a circa un paio di mesi fa. Il teatro di questo orrore è stata una Coin del centro di Milano: il truffatore ha avvicinato il responsabile, fingendosi un dottore di nome Daniel e dicendo di lavorare per almeno un paio di strutture diverse del capoluogo lombardo e di essere uno dei collaboratori di un’associazione no profit.
A quel punto ha iniziato ad avanzare le sue richieste: la prima era di poter utilizzare uno spazio all’interno del magazzino da utilizzare per distribuire volantini e far partire una sorta di campagna di sensibilizzazione sul tema delle cure pediatriche. Probabilmente questa richiesta serviva semplicemente per preparare il terreno per la seconda, che ovviamente era pecuniaria. Il Clown Paperone, infatti, subito ha chiesto all’azienda un supporto economico, che poteva essere erogato in tre diverse modalità: con 60 euro avrebbe aiutato un bambino a effettuare una visita infermieristica, con 70 avrebbe garantito la presenza almeno di un medico, con 100 del primario.
Il responsabile avrebbe optato per la seconda scelta, quindi ha dato al finto benefattore 70 euro, ricevendo in cambio il suo indirizzo mail e una ricevuta (altrettanto finta presumibilmente, finalizzata semplicemente ad avere maggiore credibilità agli occhi della sua vittima) e si è poi dileguato con la somma in tasca.
La vittima lo ha descritto come un uomo sulla quarantina, alto circa 180 cm, con i capelli scuri e corti. La stessa identica descrizione che aveva fornito nell’estate del 2015 – quindi ormai quasi 8 anni fa – un tabaccaio di Rimini, truffato quasi nello stesso modo (le differenza sono davvero poche). Il finto benefattore era entrato nel suo negozio e qui subentra la prima incongruenza, perché all’epoca si era finto uno specializzando in pediatria, ma la storia della onlus era praticamente la stessa. All’epoca aveva chiesto al malcapitato dapprima giocattoli e vestiti per i bambini e poi aveva fornito anche a lui le stesse tre opzioni. Qui però arriva la seconda differenza, perché all’epoca, per rendere tutto ancora più credibile, aveva assicurato alla vittima che tutte le donazioni sarebbero state rese pubbliche durante una manifestazione che si sarebbe tenuta in una piazza della città.
All’epoca il tabaccaio, dopo aver comunque elargito 40 euro al truffatore, avendo notato evidentemente che c’era qualcosa di strano in quanto era appena accaduto, aveva deciso di non restare a guardare e di approfondire la vicenda. Cercando su Google il nome delle Onlus, infatti, aveva subito trovato un annuncio che metteva in guardia tutti da questo finto medico di nome Daniel, con tanto di identikit, che di fatto combaciava. Subito quindi il tabaccaio allertò le forze dell’ordine, che iniziarono e cercare il sospettato e lo trovarono in poco tempo. Allora il Clown Paperone aveva 32 anni ed era in possesso di un blocchetto di ricevute, da cui ne aveva staccate già 23. Questo significa che aveva truffato 23 persone e che aveva racimolato una somma di denaro abbastanza cospicua, se pensiamo che le donazioni potevano arrivare anche a 100 euro.
Da ulteriori accertamenti già nel 2015 le autorità scoprirono che in effetti l’uomo già dal 2007 aveva accumulato già otto precedenti, tutti per truffa. Il suo modus operandi comunque è sempre stato più o meno lo stesso e quello che è certo è che l’uomo ha sempre fatto leva sulla sensibilità delle persone circa le malattie pediatriche e che così facendo ha girato praticamente gran parte dell’Italia alla ricerca di individui a cui spillare denaro sporco.
E quando diciamo sporco intendiamo nell’accezione peggiore del termine, perché probabilmente non esiste cosa più bassa – moralmente, si intende – di marciare sul tema dei bambini malati gravemente per poter truffare la gente.
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