La seconda edizione de Il Collegio ha esordito su Rai 2 con la prima puntata che ha presentato il quadro di una società ‘complessa’: 18 ragazzi – la cui caratteristica predominante sembra essere il capriccio – e sette professori – la cui parvenza austera sembra impressionare pochi – hanno fatto un viaggio nel tempo e sono stati trasportati in un collegio del 1961 per compiere un esperimento sociale.
Non sappiamo ancora quale sarà l’esito finale de Il Collegio 2, ma i presupposti non sembrano essere dei migliori: gli alunni che hanno superato i casting spiccano per superficialità, mancanza di aspirazioni, poca conoscenza della grammatica italiana e – in primis – attaccamento patologico alla tecnologia e all’utilizzo di smartphone (rigorosamente di ultimissima generazione). Accanto a loro genitori che si sono arresi troppo presto e che hanno visto in un programma televisivo lo strumento attraverso il quale provare a dare ai figli una ‘strigliata’: ma possono le regole imposte per quattro settimane e la severità (a volte poco attendibile) di professori e sorveglianti modificare l’indole e lo stile di vita dei millennials?
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Al di là di qualunque pregiudizio, però, è giusto dire che Il Collegio 2 ha tutte le carte in regola per poter essere un programma – o esperimento sociale – di successo.
La prima edizione, iniziata in sordina, ha registrato ottimi ascolti e la seconda ha fatto il 7.7% di share con la prima puntata confermandosi – parola di Ilaria Dallatana – ‘una scelta vincente sia in termini di linguaggio sia per la sua capacità di intercettare un target particolarmente esigente e tradizionalmente poco attratto dalla tv generalista quale quello dei teenagers’.
Quali sono gli ingredienti che possono rendere Il Collegio una trasmissione seguita? Prima fra tutte la curiosità di conoscere il percorso dei ragazzi tornati indietro nel tempo.
I millennials, sebbene costretti ad obbedire alle regole del 1961, restano pur sempre adolescenti nel pieno di una guerra ormonale e, come tali, anche loro non restano immuni a interessi sentimentali, rivalità, simpatie e antipatia, amicizie fraterne e odi inconfessabili.
Così, già nella prima puntata, si sono messi in mostra alcuni ragazzi pronti a diventare dei personaggi (più o meno noti, poi si vedrà) di questa edizione de Il Collegio.
Michelle e Roberto hanno dato vita alla prima storia d’amore: dopo lo scambio di sguardi e sorrisi, tra i due sono nati i primi baci e il pubblico è già in attesa di conoscere l’evoluzione dei fatti (si sa, il gossip attira sempre).
Tra gli alunni più movimentati, poi, non è passata inosservata Arianna Triassi, la cui espulsione potrebbe avvenire già nella seconda puntata.
Abituata a strisciare sempre con la carta gold del papà, affezionatissima al suo smartphone (che ha soprannominato ‘pinky’) e insofferente alla regole, Arianna è stata spedita in ‘isolamento’ in attesa del colloquio finale con il preside.
La figura di una ribelle, però, è sempre ‘utile’ perché movimenta il programma e crea facilmente schieramenti tra i partecipanti quindi, per quanto l’espulsione della Triassi possa essere giusta e scontata, non è detto che avvenga per davvero.
Se il cast di alunni, dunque, sembra essere abbastanza ricco di spunti di riflessione, forse non si potrebbe dire la stessa cosa del corpo docente.
I professori protagonisti de Il Collegio 2 hanno l’aria di persone severe, temute e risolute, ma sembra che non basti la semplice apparenza ad intimorire i millennials.
I ragazzi del 1961 – così come quelli di oggi – studiano ancora perché timorosi di un brutto voto o si dedicano all’apprendimento e all’approfondimento perché incuriositi?
Essere apparentemente severi, burberi e in grado di incutere paura al proprio ingresso in classe servirà a ben poco (forse): gli alunni de Il Collegio 2 sono ragazzi la cui curiosità deve essere stuzzicata e i cui interessi hanno bisogno di una sguardo più ampio.
Forse, quindi, il compito del corpo docente di Rai 2 non dovrebbe essere il semplice rispetto delle regole e lo studio ‘obbligato’, ma la stimolazione degli interessi, l’approfondimento delle peculiarità dei singoli e la capacità di instaurare con i ragazzi un rapporto di rispetto e fiducia reciproci.
Dopo la prima puntata, però, è ancora presto per poter capire se l’esperimento sociale andrà a buon fine o se la partecipazione degli alunni a Il Collegio 2 si fermerà ad una momentanea esperienza di vita in grado di regalare solo qualche follower in più sui social.
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