Cosa prevede la riforma francese delle pensioni
La Francia, al pari dell’Italia, deve fronteggiare un debito pubblico che si mostra in costante crescita, e le pensioni indubbiamente pesano in modo significativo sul bilancio dello Stato. Per assicurare ancora un’età pensionabile a 62 anni il governo francese dovrebbe innalzare ulteriormente la tassazione per i cittadini, in un momento storico in cui la pressione fiscale raggiunge già i massimi.
Così la riforma francese in materia di pensioni, fortemente voluta da Macron, si pone l’ambizioso obiettivo di rendere maggiormente sostenibile il sistema di previdenza francese, che sta rischiando oramai da troppo tempo di collassare.
Ma non è finita. Con questa riforma infatti il governo francese non interverrà solo sull’età di pensionamento, ma attuerà anche un giro di vite sulle ccdd pensioni “speciali” che interessano alcune categorie di lavoratori, come gli ex dipendenti dell’ente pubblico Ratp, di gas ed elettricità, della Banque de France (Banca di Francia) e del Conseil économique, social et environnemental (Consiglio economico sociale e ambientale). L’obiettivo di Macron è quello di porre fine ad una serie di privilegi in modo da realizzare un sistema previdenziale uguale per tutti i cittadini francesi, con l’unica eccezione rappresentata dai lavori ccdd. “usuranti”. Il progetto di riforma prevede poi un innalzamento della pensione minima a 1.200 euro.