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Il Consiglio d’Europa vuole istituire il registro dei danni della guerra in Ucraina

La guerra fra Ucraina e Russia non accenna a placarsi. Per questo motivo, il Consiglio d’Europa ha deciso di istituire un registro dei danni di guerra che sarà utilizzato per avere e registrare prove ed informazioni dei danni subiti.

Soldati in guerra – Nanopress.it

Danni, perdite e gravi lesioni che la Russia sta provocando alla stessa Ucraina. Tutto questo sarà messo nero su bianco. A questo registro hanno aderito molti Paesi, vediamo quali.

Guerra, l’avvio del registro internazionale

Un registro che racchiuda in se prove ed informazioni relative ai danni, alle lesioni, alle perdite che tutti gli attacchi russi, fatti con missili, bombe e droni hanno provocato all’Ucraina stessa: questo sarà contenuto al suo interno. A decidere l’istituzione di questo “registro dei danni di guerra” è stato il Consiglio d’Europa.

Questi ne ha annunciato la sua istituzione e anche la sua sede: L’Aia, mentre il suo ufficio satellite sarà proprio la città martoriata di Kiev. Ad aderirvi sono stati 37 dei 46 paesi membri, con la riserva da parte di altri 3 stati che hanno intenzione di aderirvi a breve.

Dall’altro lato, invece, ci sono gli stati osservatori come il Giappone, il Canada e gli Stati Uniti, insieme anche all’Unione Europea. La decisione è stata presa sulla base di voler creare questo registro per un periodo iniziale di 3 anni e che servirà, come dicevamo, a trascrivere prove e registrazioni varie di tutti i danni, di tutte le perdite (soprattutto materiali) che la stessa Ucraina ha subito (e subirà) nel corso degli attacchi russi.

Il tutto allo scopo di avere informazioni relative a richieste di risarcimento danni, perdite o lesioni derivanti dall’aggressione della Russia. Il Consiglio d’Europa con i suoi capi di Stato e di governo, ha voluto mandare un “segnale concreto” anche alla Russia, ad un anno dalla sua espulsione da questo organismo che raggruppa tutti i paesi del Vecchio Continente.

Palazzo a Bakhmut distrutto – Nanopress.it

37 Paesi vi hanno aderito

Creare un registro internazionale dei danni di guerra causati dagli attacchi russi è uno strumento utile che serve a quantificare materialmente tutto ciò che Mosca ha causato con i suoi bombardamenti, ma anche tutti i crimini di guerra causati e perpetrati dai suoi soldati.

Il tutto come base utile per fornire e dare futuri risarcimenti e anche per dare inizio ad un’azione giudiziaria verso i responsabili di tutto ciò che sta accadendo, in primis da Putin che, come sappiamo, è già oggetto di mandato di arresto della Corte penale internazionale per la deportazione dei bambini ucraini.

Come dicevamo, sono 37 i Paesi (su 46) che hanno aderito e posto la loro firma per questo registro. Fra i principali, l’Italia, la Francia, la Grecia, la Finlandia, la Svezia e la Germania. Ma ci sono anche Albania, Croazia, Belgio, Austria, Cipro, Macedonia del Nord, Moldova, Spagna, Estonia, Danimarca, Lituania, Georgia, Irlanda, Lettonia, Islanda, Liechtenstein, Repubblica Ceca, Principato di Monaco, Norvegia, Olanda, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Romania, Regno Unito, Montenegro, Malta, Portogallo, Polonia e Lussemburgo.

Ma, hanno deciso di dare la loro adesione anche Svizzera, Andorra e Bulgaria.

Rosalia Gigliano

classe 1989, di Napoli. Sono laureata in Filologia Moderna e, dal 2013, sono anche una giornalista pubblicista. Fra le mie principali passioni ci sono la lettura e la scrittura, passioni che sono diventate poi, mano mano, il mio mestiere. Tutto ciò che fa cultura e che può ulteriormente arricchire sia me che mi sta intorno, sono il mio pane quotidiano. Scrivo su Nanopress.it dallo scorso giugno 2022, occupandomi prevalentemente di cronaca (nazionale, ma anche estera) nella mia funzione di redattore. Incontrare il team di Nanopress.it è stata una scelta che rifarei ancora ed ancora, perché mi ha riportata dove è nata la mia passione per il giornalismo: il mondo della cronaca.

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