In Cisgiordania nelle ultime settimane gli attacchi e le violenze sono aumentate causando molti morti tra i civili sia palestinesi che israeliani. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu oltre a voler esprimere il suo cordoglio per le vittime ha anche chiesto di fermare le violenze a tutte le parti coinvolte.
Ha inoltre chiesto alle autorità palestinesi e ucraine di individuare gli autori di questi attacchi e di ritenerli responsabili al fine di ritrovare una calma che sia duratura allontanando le tensioni in tutte le zone interessate, e soprattutto in Cisgiordania.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha voluto esprimere la sua tristezza per le vittime civili che ci sono state nei giorni scorsi all’interno della Cisgiordania occupata.
Nel suo messaggio di cordoglio ha anche voluto invitare le parti interessate a evitare azioni unilaterali che potrebbero portare ad un ulteriori tensioni.
Nella dichiarazione resa pubblica e che è stata ad unanimità, ossia in cui tutti e quindici i membri erano d’accordo, ha voluto anche incoraggiare ulteriori passi in avanti per permettere di ritrovare una calma duratura nella nazione allontanando le tensioni.
Ha poi proseguito rivolgendosi sia alle autorità israeliane che palestinesi affinché ricordino i loro obblighi e impegni per condannare e combattere il terrorismo in ogni sua forma ricordando l’importanza di ritenere responsabili gli autori delle violenze.
Tor Wennesland, inviato Onu nel Medio Oriente, si è mostrato molto preoccupato a causa dell’escalation di violenza che si sta verificando negli ultimi giorni in Cisgiordania.
Questa escalation di violenza ha provocato e causato un gran numero di vittime sia israeliane che palestinesi. Nelle sue dichiarazioni, Wennesland, ha voluto ricordare l’importanza di prendere misure decisive ora per poter frenare la violenza prima che la situazione degeneri e non ci sia più rimedio.
Ad alimentare molto la violenza in queste ultime settimane, nella Cisgiordania, è stata la continua espansione degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata che includono anche Gerusalemme Est.
Quest’anno per la nazione è stato uno dei peggiori che ha portato alla morte di 137 palestinesi per mano israeliana e 24 israeliani per mano dei palestinesi.
Da diversi anni la Cisgiordania è occupata dagli israeliani in seguito alla vittoria della guerra tra Palestina e Israele che si concluse con l’insediamento dello Stato di Israele sui territori palestinesi.
All’interno di queste zone c’è una forte crisi umanitaria che va a colpire i bisogni umanitari soprattutto della popolazione palestinese che viene privata di protezione e di diritti.
Nella zona il conflitto non è mai finito ci sono sempre stati, in questi anni, continui attacchi ed esplosioni di violenza che hanno portato ad aggravare la situazione sul territorio.
Dallo scorso 10 maggio si sono riaccese in modo più significativo le violenze e gli attacchi nei territori e nelle ultime settimane gli attacchi hanno interessato anche la Cisgiordania occupata.
La nazione si vede continuamente sotto l’attacco degli israeliani non solo con leggi e violazioni di diritti contro il popolo palestinese ma anche con una serie di attacchi violenti come raid e missili che distruggono il territorio e colpiscono i civili.
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