Il Comitato politico e di sicurezza dell’Unione europea, il Cops, ha ratificato la nomina, senza discussione, di Luigi Di Maio, ex ministro degli Esteri ed ex presidente del Movimento 5 stelle, a inviato speciale di Bruxelles per il Golfo persico così come aveva indicato l’alto commissario della politica estera, Josep Borrell, in una lettera domenica. I prossimi passaggi, che porteranno l’ex vicepremier ad assumere il ruolo il primo giugno, prevedono l’arrivo al Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti dell’Ue, anche qua senza senza discussione, e la ratifica alla prima riunione utile del Consiglio Ue.
La Lega, che da appena era filtrata la notizia aveva espresso la sua contrarietà alla nomina di Di Maio a rappresentante speciale dell’Unione europea nel Golfo, anche oggi ha fatto sapere che la scelta dell’ex pentastellato per loro “è una grave mancanza di rispetto per gli elettori italiani“.
Luigi Di Maio ce l’ha quasi fatta, e nonostante la contrarietà del governo italiano guidato da Giorgia Meloni. L’ex ministro degli Esteri del secondo esecutivo di Giuseppe Conte e di quello di Mario Draghi, infatti, ha ricevuto, oggi, il via libera, senza discussione, da parte del Comitato politico e di sicurezza del Consiglio Ue, il Cops, per la nomina, proposta da Josep Borrell, alto commissario per la politica estera della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, a inviato speciale di Bruxelles nel Golfo persico.
Nella riunione dei rappresentanti dei 27 Stati membri dell’Unione europea, infatti, si è preso atto della scelta del successore di Federica Mogherini, che aveva visto nell’ex esponente del MoVimento 5 stelle il profilo migliore per assumere il ruolo delicato, e tra questi c’è anche l’Italia, che pure ieri, con la Lega, e nello specifico Susanna Ceccardi, componente della commissione Affari europei, nella riunione dei coordinatori della Commissione Afet (organismo con il compito controllare il modo in cui le risorse destinate all’azione esterna dell’Ue) ha chiesto chiarimenti al Consiglio Ue sulla indicazione di Di Maio.
E in effetti, ancora, fonti del partito di Matteo Salvini hanno fatto sapere che “l’ipotesi di Luigi Di Maio rappresentante speciale dell’Ue nel Golfo continua a rappresentare una grave mancanza di rispetto verso gli elettori italiani, che ne hanno bocciato sonoramente l’operato, verso il governo italiano che non lo sostiene e verso i tanti bravi diplomatici italiani che avrebbero avuto le carte in regola per ambire al ruolo“.
Al di là di questo, però, per quanto riguarda l’iter che porterà l’ex titolare della Farnesina a trasferirsi nei Paesi del Golfo persico a partire dal primo giugno e fino al 28 febbraio del 2025, dunque per 21 mesi, la sua nomina dovrebbe approdare al Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti, che sempre senza discussione ratificherà la scelta di Borrell, che sarà poi formalizzata alla prima riunione utile del Consiglio dell’Unione europea.
Tornando, però, alle polemiche, ad alzare un polverone è stato anche il compenso che dovrebbe prendere Di Maio per il nuovo incarico. Come richiesto sempre da un europarlamentare del Carroccio, in questo caso Marco Zanni, al Parlamento europeo, l’ex ministro degli Esteri dovrebbe guadagnare circa 12mila euro netti al mese (quanto un parlamentare italiano in pratica), con regime fiscale agevolato e copertura totale delle spese di staff.
Quanto, invece, ai compiti che avrà in carico l’ex grillino, si dovrà occupare principalmente di mantenere rapporti e trattare con Arabia Saudita ed Emirati Arabi, in cui è appena caduto il divieto di export di armi deciso dal governo italiano di cui lui era titolare della Farnesina, ma dovrà anche aiutare a strappare prezzi più vantaggiosi nelle fornitura di petrolio.
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