Il corpo di Giulia Tramontano sarebbe rimasto tra box auto, cantina e bagagliaio dell’auto di Alessandro Impagnatiello per ben tre giorni.
Le telecamere di sicurezza della zona sono state esaminate dagli specialisti. Queste hanno registrato tutti gli spostamenti di Alessandro Impagnatiello a Senago e confermato la sua versione dei fatti.
Il giovane trentenne si trova in carcere da settimane, ed è stato accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano e del piccolo che aveva in grembo essendo in attesa di 7 mesi.
Agli inquirenti ha raccontato di essersi disfatto del corpo della compagna la notte tra il 30 e il 31 maggio e di averlo lasciato dietro dei box che si trovano poco lontani dalla loro abitazione. In effetti le telecamere di sorveglianza hanno registrato i suoi movimenti confermando la versione fornita dal barista.
Quindi adesso è certo che il corpo della giovane Giulia sia rimasto per tre giorni nel bagagliaio dell’auto, sulla quale il ragazzo si è sempre spostato senza dare nell’occhio. Adesso si continua a cercare di ricostruire i movimenti di Impagnatiello per scoprire qualcosa di più su ciò che ha fatto prima di commettere il crimine e dopo.
Si va avanti con lo studio delle impronte trovate sul detersivo usato per togliere le macchie di sangue in casa. Si controlla anche il cellophane usato per nascondere il corpo di Giulia e per spostarlo nei box e poi dentro l’auto.
Gli inquirenti controllano i computer e i tablet che sono stati sequestrati nella sua abitazione. In particolare si prova a capire se qualcuno possa avere assistito all’omicidio della giovane Giulia. Oppure se qualcuno abbia potuto aiutare Impagnatiello dopo, per l’occultamento del cadavere. Per il momento non ci sono prove tangibili su questi fatti ma soltanto dubbi e ipotesi.
Le analisi sui computer, sul telefono e sui tablet del giovane, effettuate con un software che consente di dare delle informazioni specifiche e dettagliate, serviranno a capire se si parla di omicidio premeditato. L’ipotesi al momento è sostenuta dal Procuratore e non accettata dal giudice.
Le autopsie e le analisi forniranno comunque delle risposte in più che permetteranno anche di capire se le coltellate sono state davvero 37. Ma soprattutto si prova a capire quante sono state inferte dopo che Giulia Tramontano era deceduta.
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