Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, si riscontra un aumento dei casi da Covid-19 in Italia e la causa sta nella variante denominata Omicron 5.
La situazione, che incide su tutta Europa e non solo sulla Penisola, preoccupa gli infettivologi specialmente per il periodo estivo nel quale si sta sviluppando.
Secondo l’ultimo rapporto di Protezione Civile ed Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia si è assistito ad un aumento del 149% dei positivi al Covid-19 rispetto alle due settimane precedenti, con una media di casi nell’ultima settimana di giugno pari a 61 mila nuove infezioni.
Purtroppo la scelta di molti di non sottoporsi a tamponi quando auspicabile o la decisione di affidarsi a quelli fai da te fa temere agli esperti che i reali valori siano anche più elevati.
Tuttavia, fortunatamente, non si riscontra parimenti un aumento proporzionale della mortalità: questa è in crescita del 5%, ma resta decisamente al di sotto della nuova increspatura assunta dalla curva statistica dei positivi.
In questo momento non preoccupano nemmeno le ospedalizzazioni che si mantengono ben al di sotto della soglia di rischio del 10% dei posti letto in terapia intensiva. Per fare un esempio, il Lazio, la regione finora con l’incidenza virologica più elevata, si attesta su di un 5,4% di pazienti in rianimazione a causa del Covid-19.
Il contesto epidemico genera pareri discordanti tra gli esperti sulla valutazione dell’andamento del morbo e sulle contromisure da adottare.
Tutti convergono sull’utilità fondamentale dei vaccini e degli anticorpi da essi prodotti (pur questi decadendo nel corso del tempo) nonché sulla sana precauzione ed attenzione civica individuale.
A dividere gli studiosi di virus è piuttosto l’efficacia di un nuovo obbligo di uso delle mascherine nella nuova situazione creatasi.
Secondo il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente alla Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, gli obblighi sono stati tolti troppo presto.
Si rammenta difatti come dal 15 giugno le restrizioni anti-pandemiche siano sostanzialmente sparite, permanendo solo in contesti specifici come case di cura, ospedali e mezzi pubblici.
Per il professore nominato poc’anzi, si sarebbe dovuto procedere con maggiore gradualità nella eliminazione degli obblighi, modulando la riacquisizione delle libertà quotidiane con l’emersione e l’andamento delle nuove varianti.
Di segno opposto è l’interpretazione di Matteo Bassetti, ordinario all’Università di Genova e primario del San Martino: per questi l’alta trasmissibilità della variante Omicron 5 rende di fatto superflue le protezioni facciali. Al contempo la bassa aggressività del virus, dovuta alle mutazioni endogene dello stesso ed alle vaccinazioni, trasformano l’immunità passiva, quella appunto acquisita tramite vaccino o superamento della malattia, nella soluzione più efficace al contrasto del Covid-19.
Infine altri studiosi pongono l’accento sull’eccezionalità del periodo di diffusione: sia osservando le passate ondate della malattia sia tenendo in considerazione altri virus respiratori, il fatto che stavolta la risalita dei positivi si abbia a giugno, in piena estate, quando al contrario la circolazione del morbo dovrebbe essere più debole, è un segnale da non sottovalutare e da tenere d’occhio.
Per ora il governo non sembra in ogni caso manifestare l’intenzione di intervenire con la reintroduzione di obblighi o restrizioni.
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