Dmitri Peskov ha affermato che Mosca non intende fare passi indietro sull’accordo sul grano: Zelensky chiede rafforzamento aereo per difendere il porto di Odessa. In arrivo 1,5 miliardi di euro dall’Ue.
Il Cremlino fa sapere che in questo momento vi sarebbe alcuna possibilità di tornare indietro sul patto sul grano. Zelensky denuncia i danni alle infrastrutture portuali di Odessa e Ursula von der Leyen stanzia 1,5 miliardi di euro dall’Ue destinati al sostegno del paese invaso. Emergono ulteriori dettagli dagli Stati Uniti sulla rivolta del gruppo Wagner. Il Washington Post rivela. “Putin sapeva della ribellione almeno da tre giorni”.
Appena una settimana fa era arrivata, da parte di Putin, una sorta di apertura sul patto sul grano. Quei trattati, da cui Mosca si era tirata indietro, riguardanti gli accordi di non attaccare le navi o i trasporti di cibo in esportazione dall’Ucraina all’estero per non danneggiare ancora di più un’economia messa in ginocchio. La volontà di Putin era quella di usare come carta di scambio il trattato per riuscire ad ottenere uno sconto nelle sanzioni, con riferimento principale alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti bloccati.
Ma oggi il portavoce del Cremlino ha fatto sapere che per il momento è impossible tornare sull’accordo sul grano “perché in fase di attuazione”. Dmitri Peskov ha fatto, come riportato dall’agenzia Interfax sapere che Mosca sarebbe pronto a ripdenle l’accordo “non appena sarà attuato”.
La Russia intanto continua con la sua politica di repressione della stampa indipendente. La Procura di Mosca ha dichiarato indesiderata la tv Dozhd, come riportato in queste ore da Novaya Gazeta Europa.
In questo contesto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto un rafforzamento delle difese aree proprio su Odessa, che da quanto è stato fatto un passo indietro sui patti sul grano è stata bersagliata giorno e notte. Nel mirino dell’esercito russo sono finite le scorte di grano, che stanno indebolendo il paese ma anche diverse nazioni coinvolte e praticamente dipendenti dal grano ucraino (Cina compresa).
Zelensky ha parlato recentemente al telefono con il primo ministro britannico, secondo quanto scritto direttamente dal presidente ucraino su Twitter. Nel post si legge come nel colloquio telefonico con Rishi Sunak si sia parlato di come difendere Odessa dai “tentativi quotidiani della Russia di distruggere il centro storico e le infrastrutture portuali“. Ecco perché secondo Zelenksy necessario sarà rafforzare la difesa aerea, per difendere il patrimonio storico della città e provare a controllare l’export di cereali del Mar Nero. Con il ministro britannico il presidente ucraino ha detto di avere parlato del rafforzamento della cooperazione e della difesa.
Poi i due hanno trattato il tema dell’adesione eventuale dell’Ucraina alla Nato, dopo che i leader del G7 hanno adottato la dichiarazione di sostegno alla nazione di Zelensky durante il vertice di Vilnius.
Proprio sulla questione Nato Volodymyr Zelensky continua il suo pressing sull’adesione, dicendo di non volere rallentare il ritmo della integrazione. Il presidente si prepara a una serie di riunioni istituzionali con i suoi funzionari per discutere di tutte le decisioni prese a Vilnius, informa su Twitter ancora il leader ucraino, che fa cenno a un piano “per lanciare il Consiglio Nato-Ucraina a tutti i livelli”.
Nella notte sono stati abbattuti 5 droni di Mosca, nel nord del Paese. Lo informa lo speaker del comando dell’Aeronautica militare ucraina. Yuriy Ignat citato ha fatto sapere che l’esercito di Kiev ha ricevuto un’offensiva totale di 10 droni kamikaze, di cui solo la metà sono stati neutralizzati.
L‘Ue rinnova il sostegno all’Ucraina con le parole del Commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski e della presidente Ursula von der Leyen. Wojciechowski in conferenza stampa ha detto di avere intenzione di sostenere i costi del transito dei cereali ucraini verso Polonia e Ungheria, e che i costi troppo elevati via terra rendono per ora il mercato poco attraente.
La presidente della Commissione Europea ha invece ancora una volta condannato gli attacchi alle infrastrutture di esportazione del grano ucraine, accusando la Russia di portare avanti una guerra spietata. Oggi l’Ue, annuncia von der Leyen, ha contribuito alla causa e al funzionamento dello Stato ucraino con 1,5 miliardi di euro volti proprio alla riparazione delle infrastrutture.
Intanto emergono ulteriori dettagli dagli Usa sulla recente ribellione del gruppo Wagner. Secondo quanto affermato oggi dal Washington Post Vladimir Putin sarebbe stato a conoscenza almeno due giorni prima della rivolta del gruppo militare, ma nonostante questo non avrebbe fatto nulla per contrastarla. Secondo il giornale statunitense, che ha citato fonti di intelligence Ue ed Ucraine, Putin avrebbe avuto il tempo di liquidare la decisone, ma poi a tutti i livelli è avvenuta una vera e propria paralisi. Confusione, sgomento, avrebbero preso il sopravvento. Lo stato maggiore russo si sarebbe trovato spaventato e non avrebbe saputo reagire.
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