Il decreto salva-casa approvato in Cdm, Salvini: «È una rivoluzione liberale»

Il Consiglio dei Ministri ha dato il suo via libera al decreto ‘salva casa’. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, si è detto molto soddisfatto. 

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Il decreto salva-casa approvato in Cdm – Nanopress.it

 

“Una volta pubblicato in Gazzetta ufficiale entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera positiva e risolutiva” ha detto il vicepremier.

Approvato il decreto salva-case: ecco cosa prevede

Il decreto “Salva-casa” di Matteo Salvini è stato approvato questa mattina dal Consiglio dei ministri. Il decreto introduce alcune modifiche significative riguardanti le difformità edilizie. Ecco nel dettaglio le nuove disposizioni:

  • Tolleranze costruttive: Le nuove tolleranze saranno tanto più alte quanto minore è la superficie della casa. Attualmente è ammessa una tolleranza del 2%. Con il decreto, la percentuale resta invariata per le abitazioni con una superficie superiore a 500 metri quadri, mentre sale al 3% per quelle tra 300 e 500 mq, al 4% per quelle tra 100 e 300 metri e fino al 5% sotto i 100 metri quadri. Tutti gli interventi, come riparametrati, non sono soggetti ad autorizzazione paesaggistica
  • Tolleranze esecutive: Si allarga il perimetro delle tolleranze legate ai cantieri, come scale con gradini diversi rispetto al progetto, aperture di porte interne che non riguardano le parti strutturali dell’edificio e posizionamento difforme di balconi o cornicioni di piccola entità.
  • Edilizia libera: Il decreto include anche le installazioni di tende da sole con una struttura fissa nell’ambito dell’edilizia libera, insieme alla messa a terra del pavimento, la sostituzione degli infissi e l’installazione di pompe di calore per l’aria condizionata. Le vetrate panoramiche amovibili montate su logge e balconi sono già in regime di edilizia libera e saranno incluse anche quelle per i porticati all’interno degli edifici.
  • Doppia conformità: Per regolarizzare le difformità dovute all’assenza di permesso di costruire o in difformità rispetto allo stesso permesso, sarà necessario l’accertamento di conformità. L’applicazione della doppia conforme viene limitata alle ipotesi di abuso più gravi, come assenza, totale difformità o variazioni essenziali rispetto al permesso di costruire, ma anche uno scostamento significativo rispetto all’impianto della cosiddetta “Super Scia”.
  • Doppia conforme: Per le “parziali difformità”, la doppia conforme non si applicherà più. Ora è possibile ottenere il permesso di costruire e presentare la segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria se l’intervento risulta conforme alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda e a quella edilizia in vigore al momento della realizzazione dell’intervento. Tuttavia, il superamento della doppia conforme non può consentire di sanare interventi edilizi che sono stati eseguiti in deroga alle regole edilizie e che non sono conformi agli attuali vincoli urbanistici.
  • Cessione degli immobili abusivi: Per favorire la rimozione delle opere abusive e la valorizzazione del bene acquisito nel patrimonio del Comune, il decreto prevede che, se l’opera abusiva non contrasta con rilevanti interessi culturali, paesaggistici, urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico, il Comune può alienare il bene e l’area di sedime. Tuttavia, il contratto sarà condizionato all’effettiva rimozione delle opere abusive da parte dell’acquirente.
  • Stato legittimo dell’immobile: Per dimostrare lo stato legittimo di un immobile, sarà sufficiente presentare il titolo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio. Questo titolo deve essere stato rilasciato in seguito a un procedimento che ha verificato l’esistenza del titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che ne ha legittimato la stessa. Questa misura ridurrà gli oneri amministrativi per i cittadini, semplificando la ricostruzione dei titoli edilizi rilasciati nel passato.
  • Strutture Covid: Le strutture amovibili utilizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, come i tendoni per i vaccini e le scuole, non saranno rimosse. Possono rimanere in esercizio a condizione che siano conformi alle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e rispettino le altre normative di settore che riguardano l’attività edilizia.

 “Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto: approvato in consiglio dei ministri il decreto salva-casa”, le parole ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini dopo il Cdm.

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