Il dipartimento del Tesoro Usa ha detto no al salvataggio della Silicon Valley Bank

Dopo il crollo della Silicon Valley Bank statunitense, la Segretaria del Tesoro Usa Janet Yellen ha dichiarato in un’intervista alla CBS,  che non verrà attuato nessun piano di salvataggio da parte delle autorità americane. Il dibattito sul salvataggio da parte di Washington si è generato nelle scorse ore, dopo che venerdì è stato decretato il fallimento di una delle più grandi finanziatrici del settore economico statunitense.

Funzionaria del Tesoro Yellen
Yellen – Nanopress.it

L’alta funzionaria statunitense ha dichiarato che la decisione è stata presa per evitare che venga creato un precedente in merito fallimento bancario che potrebbe generare quindi un effetto domino.

Ha precisato che non vuole che il problema di una singola banca si vada a ripercuotere su tutto il sistema bancario e su organizzazioni ancora solide.

Il crollo bancario che è avvenuto in 48 ore e ha rigettato l’economia e la finanza internazionale nell’incubo già vissuto nel 2008 quando si è presentata per la prima volta la reale crisi finanziaria.

Il crollo della Silicon Valley Bank

La Silicon Valley Bank era una tra le maggiori banche statunitensi, con focus nell’ambito commerciale, e questo nonostante non sia così molto conosciuta all’estero e fuori dall’ambito locale.

Il patrimonio dell’istituto di credito ammontava l’anno scorso a 209 miliardi di dollari, stando a quanto riferito dalla FDIC, ed è il più grande istituto a fallire dal crollo della banca Washington mutual del 2008.

La FDIC che è l’agenzia governativa indipendente che assicura i depositi bancari e sovraintende alle istituzioni finanziarie, ha rivelato che i cittadini o le persone giuridiche che hanno assicurato i fondi avranno piena possibilità di accesso alle somme entro e non oltre lunedì mattina. Precisando anche che:avrebbe pagato ai depositanti non assicurati un “dividendo anticipato entro la prossima settimana“.

I media hanno tentato di avere notizia dalla  banca  Financial Group alla quale e anche la CNN ha chiesto informazioni ma l’azienda si è rifiutata di parlare dell’accaduto.

Le prime avvisaglie di ciò che sarebbe capitato, ma nessuno avrebbe mai immaginato così in fretta, sono arrivate martedì quando la SVB ha dichiarato di aver intenzione di vendere 2,25 miliardi di dollari in nuove azioni con lo scopo di sostenere il proprio bilancio e anche di aver venduto diversi titoli in perdita.

Questo ha scatenato il caos tra le maggiori società di capitale di rischio che hanno suggerito, dopo aver appreso la notizia inerente a Silicon Valley,  hai propri clienti di ritirare i risparmi presso la banca.

Giovedì le azioni della società sono letteralmente crollate trascinando insieme a lei anche altre banche.  Venerdì mattina sono stati abbandonati gli sforzi per raccogliere capitali e trovare acquirenti ed è stato deciso di bloccare le azioni ufficialmente.

Da quel momento anche altri titoli bancari sono stati sospesi in maniera temporanea tra cui first Republic, PacWest Bancorp e Signature Bank.

FDIC ha deciso di bloccare le azioni venerdi a metà mattinata e questo è un gesto inusuale in quanto generalmente per compiere qualsiasi tipo di azione si attende la chiusura del mercato.

il CEO di Better Markets Dennis M. Kelleher ha dichiarato che è stato necessario questo:perché i suoi depositanti stavano ritirando i loro soldi così velocemente che la banca era insolvente e una chiusura infragiornaliera era inevitabile a causa di una classica corsa agli sportelli”.

Sembra che parte dell’improvviso declino della Silicon Valley Bank sia derivato dagli aumenti dei tassi di interesse repentini della Federal Reserve avvenuti nell’ultimo anno. Questione che ha messo in crisi molte aziende del settore finanziario.

Mentre i tassi di interesse erano vicini allo zero le banche hanno fatto scorta di titoli del Tesoro a lunga scadenza e, quindi, apparentemente senza grossi rischi ma mentre la Fed combatteva i tassi di interesse per contrapporsi all’inflazione aumentandoli e il valore dei titoli acquistati è diminuito ed ha lasciato le banche con enormi perdite e  guadagni non realizzati.

Wall Street è inizialmente andata nel panico dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e il conseguente crollo delle azioni ma la paura di un effetto domino è stata ritenuta improbabile dagli analisti che si stanno occupando della faccenda.

Zandi ha affermato che: “Il sistema è ben capitalizzato e liquido come non lo è mai stato. Le banche che sono ora in difficoltà sono troppo piccole per rappresentare una minaccia significativa per il sistema più ampio“.

Una situazione che preoccupa moltissimo cittadini imprese statunitensi che vedono ora congelati i loro risparmi ma che ha generato un effetto a catena di malcontento e apprensione causata dalla paura di un’altra enorme crisi finanziaria.

Per questo si era acceso un dibattito a Washington per capire se ci fosse la possibilità di un salvataggio da parte del governo. Nella giornata di oggi, domenica 12 Marzo,  Janet Yellen ha riferito la decisione presa in un marito all’intervento governativo.

Nessun salvataggio federale per la SVB

Janet Yellen, segretaria al Tesoro, ha dichiarato domenica 12 Marzo che esclude un salvataggio federale per la SVB dopo il crollo avuto negli ultimi giorni che ne ha decretato il fallimento ufficiale.

La funzionaria statunitense ha dichiarato che: “Vorrei essere chiaro che durante la crisi finanziaria, ci sono stati investitori e proprietari di grandi banche sistemiche che sono state salvate, e di certo non stiamo guardando. E le riforme che sono state messe in atto significano che non lo faremo più”.

Shalanda Young, direttrice dell’Ufficio per la gestione e il bilancio della Casa Bianca, ha precisato durante un’intervista alla Cnn con Kaitlan Collins che il sistema bancario statunitense è più resistente e resiliente ora rispetto hai fatti accaduti nel 2008 con il crollo finanziario.

Ha precisato in merito su State of Union che oggi il sistema finanziario: “Ha una base migliore rispetto a prima della crisi finanziaria [2008]. Ciò è in gran parte dovuto alle riforme messe in atto”.

Yellen ha riferito di aver discusso con i depositanti per tutto il fine settimana e ha precisato che molti dei quali sono piccole imprese che danno lavoro a migliaia di persone punto ha riferito in merito dove: “Ho lavorato tutto il fine settimana con i nostri regolatori bancari per progettare politiche appropriate per affrontare questa situazione”.

Silicon Valley Bank
Silicon Valley Bank – Nanopress.it

La Silicon Valley Bank è crollata venerdì mattina dopo una corsa dei clienti al ritiro irrefrenabile dei depositi dagli sportelli bancari che ha portato in 48 ore al secondo più grande fallimento di un istituto finanziario nella storia degli Stati Uniti d’america.

Ovviamente dopo il crollo finanziario della banca la Federal deposit insurance Corporation ha preso in mano la situazione e si crede che, come avviene solitamente, verranno le attività della banca per rimborsare i propri clienti e anche i creditori.

La rappresentante repubblicana Nancy Mace della Carolina del Sud ha detto:Non possiamo continuare a salvare le aziende private perché non ci sono conseguenze per le loro azioni. Le persone, quando commettono errori o infrangono la legge, devono essere ritenute responsabili in questo paese”.

Una situazione che preoccupa enormemente anche le autorità israeliane che hanno deciso, data la vicinanza finanziaria agli Stati Uniti, di attuare un vertice per parlare delle conseguenze del fallimento della Silicon Valley Bank.

Impostazioni privacy