Il discorso tenuto dal re di Norvegia, Harald V, lo scorso 1 settembre, nel giardino del Palazzo Reale di Oslo, è piaciuto molto agli internauti, tanto che in pochissimi giorni ha raggiunto quasi 5milioni di visualizzazioni. Le parole di Harald V sono appassionate e inconsuete per un tradizionale discorso da re e regine: ‘Siamo tutti norvegesi, etero e gay, cristiani e musulmani, chi è nato qui e chi è immigrato’.
Harald V, alla veneranda età di 79 anni, si è rivolto al suo popolo parlando di argomenti delicati e quanto mai attuali: diritti degli omosessuali, dei migranti, di accoglienza, di rispetto e tolleranza per le altre religioni. Il discorso del re non è arrivato in un momento qualunque, ultimamente infatti, in Norvegia, sono stati registrati numerosi casi di violenza e razzismo nei confronti dei profughi.
Secondo i dati ufficiali, nel 2015, circa 30 mila migranti hanno fatto richiesta di asilo in Norvegia. Tuttavia lo scorso gennaio il Paese è stato duramente criticato per aver tentato di deportare molti richiedenti asilo in Russia. Inoltre, Reuters afferma che nel mese di luglio, il Governo aveva presentato un progetto per la realizzazione di una recinzione lungo il confine con la Russia. Un modo ‘deciso’ per dissuadere i rifugiati a entrare.
Il sovrano ha esordito con queste parole: ‘Sono norvegesi ragazze che amano altre ragazze, ragazzi che amano altri ragazzi, e ragazze e ragazzi che si amano tra loro. I norvegesi credono in Dio, in Allah, in tutto o in nulla’.
E poi ha ricordato che la Norvegia è soltanto una e racchiude tutti coloro che vi abitano: ‘I norvegesi siete voi. I norvegesi siamo noi, la Norvegia è unita, è una, alla Norvegia appartengono tutti gli esseri umani che ci vivono per quanto diversi tra loro possano essere’.
E per rafforzare il concetto, a proposito di migranti, ha aggiunto: ‘I norvegesi vengono dal nord della Norvegia, dalla Norvegia centrale, dal sud della Norvegia e da tutte le altre regioni. Sono norvegesi anche coloro che sono venuti dall’Afghanistan, dal Pakistan e dalla Polonia, dalla Svezia, dalla Somalia e dalla Siria. I miei nonni vennero qui emigrando dalla Danimarca e dall’Inghilterra centodieci anni fa. Non è sempre facile dire da dove veniamo e di che nazionalità siamo. La casa è il luogo dove batte il nostro cuore, e non sempre può essere confinata all’interno delle frontiere nazionali’.
La tolleranza, ha ricordato Harald V, si fonda sulla capacità di adattarsi e accettare il prossimo, chiunque esso sia, di prendersi cura degli altri, e non può fare a meno dei valori della fiducia e della generosità.
Al termine dell’inaspettato e commovente discorso del re, ha preso la parola anche la regina Sonja, la quale ha sottolineato invece l’importanza dell’istruzione e del vivere nella libertà.
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