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Cronaca

Il dolore del papà di Valeria Fioravanti: “L’hanno lasciata morire. Cosa dirò alla sua bimba?”

La 27enne Valeria Fioravanti, che era mamma di una bambina di 15 mesi, è stata visitata e dimessa da tre ospedali diversi della capitale. Dopo un’odissea durata due settimane, è deceduta al San Giovanni di Roma per una meningite batterica. 

Valeria Fioravanti – Nanopress.it

I suoi familiari lottano ora per avere giustizia e accertare se vi siano state delle mancanze da parte del personale sanitario. Presentata denuncia in questura, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo.

Valeria Fioravanti morta di meningite a 27 anni

Un andirivieni tra un pronto soccorso e l’altro, durato poco più di 2 settimane, e costato la vita a una giovane mamma di 27 anni, Valeria Fioravanti. A raccontare l’odissea vissuta dalla giovane è il papà Stefano, che – in un’intervista al Corriere – ha ripercorso quei drammatici giorni, fino alla notizia che sua figlia non ce l’aveva fatta. Tutto è iniziato il giorno di Natale, quando Valeria si accorge di avere un ascesso sotto l’ascella. Così si reca al pronto soccorso del Campus Bio-Medico di Roma, dove le viene praticata un’incisione per rimuovere la cisti. La ferità però s’infetta, per questo il 29 dicembre Valeria si reca al Pronto soccorso del Policlinico Casilino, dove viene medicata e rimandata a casa.

Inizia così il calvario di Valeria. Dopo le dimissioni, la giovane inizia a stare male, con dolori alla testa e alla spalla. Così, insieme a papà Stefano e a mamma Tiziana, torna per la seconda volta al Casilino.

“Mia moglie Tiziana ha insistito per una visita più approfondita. Ma il personale ha minacciato di chiamare i carabinieri. E siamo andati via”

ha raccontato il papà della 27enne, che viene dimessa con la prescrizione di antinfiammatori. Le sue condizioni però non fanno che peggiorare, fino a che il 4 gennaio la figlia viene trasferita al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni. Da una tac si evidenzia una protrusione alla colonna vertebrale. Per la terza volta Valeria viene dimessa, con una nuova prescrizione di antinfiammatori e un collare. La mattina seguente la situazione precipita, come racconta il papà:

“Valeria non parlava più e se lo faceva diceva cose senza senso”.

I genitori la riportano quindi al Policlinico, dove una dottoressa arriva alla diagnosi corretta: meningite batterica. A quel punto però per Valeria è troppo tardi. La 27enne viene intubata e trasferita al Gemelli, dove le speranze si spengono nella notte del 10 gennaio, quando la giovane mamma viene dichiarata morta.

La denuncia dei familiari

Dopo la morte di Valeria, i familiari della ragazza hanno presentato una denuncia in Questura e la procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo.

“Spero soltanto che sia fatta giustizia per mia figlia. Era sana, bella come il sole, con una pupetta di 15 mesi. Cosa dico adesso a mia nipote? Il compagno di Valeria è distrutto. Ci hanno ucciso”

sono le parole intrise di dolore di papà Stefano, che –  come tutti i suoi familiari – non riesce a darsi pace per una morte tanto assurda. Se la diagnosi di meningite fosse arrivata nell’immediato, è quasi certo che Valeria avrebbe potuto salvarsi.

Valeria Fioravanti – Nanopress.it

Valeria lavorava agli Aeroporti di Roma nel settore della security. Lascia una bimba piccola e una famiglia, che non smette di chiedersi il perché di questo tragico destino.

 

 

Filomena Indaco

Classe 1983, divoratrice di libri e di parole, giornalista pubblicista. Sono la Direttrice Responsabile di NanoPress.it

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