Google dedica il doodle odierno ad Anna Frank in occasione del 75esimo anniversario della pubblicazione del suo famoso diario.
Nella presentazione del doodle possiamo vedere alcuni passi del terribile racconto che la giovane ebrea scrisse a 13 anni.
Il diario di Anna Frank è una raccolta che Anna, giovane vittima dell’Olocausto, iniziò a scrivere all’età di 13 anni fino ai 15, mentre era nascosta in una soffitta ad Amsterdam.
La ragazza ebrea era nata a Francoforte e si era rifugiata con la famiglia nella capitale dei Paesi Bassi, quando nel 1942 fu costretta a fuggire insieme ai familiari.
Purtroppo, nel 1944 vennero scoperti e arrestati, condotti nel campo di concentramento di Westerbork per poi essere divisi. Tutti i membri della famiglia di Anna moriranno nei campi, ad eccezione del padre.
Lei verrà condotta ad Auschwitz e in seguito a Bergen-Belsen, dove morirà di tifo nel 1945 a soli 16 anni.
Le sue memorie sono famosissime e sono state tradotte in tutto il mondo, infatti alcuni amici di famiglia riuscirono a salvare gli appunti di Anna, consegnandoli al padre Otto, che ne curò la pubblicazione avvenuta nel 1947.
Il libro suscitò un grande interesse e la furia nazista appariva ancor più terribile vista dagli occhi di una ragazzina che non arriverà mai alla maggiore età.
Nel 2009 l’Unesco ha inserito il diario di Anna Frank nell’elenco delle Memorie del mondo e il manoscritto originale si trova nell’Istituto nazionale degli archivi sulla seconda guerra mondiale, ad Amsterdam.
Le pagine del diario sono considerate fra le più importanti testimonianze della Shoah.
La storia vuole che la ragazzina ricevette in regalo un diario per il suo 13esimo compleanno, poco tempo dopo, nel luglio del 1942, si trovò a fuggire dai nazisti, giunti nella sua città per prelevare gli ebrei e portarli nei terribili campi di concentramento.
Otto Frank, il padre di Anna, riesce a portare la famiglia temporaneamente in salvo, nascondendosi in un alloggio segreto che si trovava nei magazzini della sua ditta.
Con loro c’era il minimo indispensabile, ma non manca l’inseparabile diario di Anna, dove la ragazza inizia a scrivere in merito a ciò che stava accadendo, a partire dal 12 giugno 1942.
Fra le righe si legge anche di altre persone che si trovavano con loro durante il periodo della clandestinità: il signor Dussel, il signor Van Daan e suo figlio Peter che diventerà grande amico di Anna e per il quale lei svilupperà un tenero amore.
Nel suo diario Anna parla delle angosce di una bambina, delle illusioni e dei sogni che riesce a conservare anche in un momento terribile come questo, della speranza nella bontà umana, ma anche di cose più materiali come la distribuzione del cibo, i turni in bagno, le malattie temute, lo svolgimento della guerra.
L’ultimo appunto di Anna è datato 1 agosto 1994, 3 giorni prima che i nazisti scoprissero il nascondiglio segreto arrestando tutti coloro che erano all’interno.
Le memorie vennero salvate e pubblicate postume nel 1947 nel famoso diario che venne tradotto in ben 70 lingue.
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