Una stagione iniziata male e finita peggio, il Cagliari lascia la Serie A dopo sette anni dall’ultima volta e lo fa in maniera netta e meritata, con una squadra costruita male e non all’altezza della massima competizione italiana.
Sono arrivati i tanto attesi verdetti di questa Serie A: scudetto al Milan e retrocessione del Cagliari che non approfitta della clamorosa sconfitta della Salernitana (0-4 all’Arechi con l’Udinese) e non va oltre lo 0-0 a Venezia.
Sembra ormai lontana anni luce la stagione 2019/2020 quando Rolando Maran sfiorò l’impresa di riportare i sardi in Europa con un girone di andata strepitoso.
Per il presidente Giulini è tempo di riflettere e valutare, la stagione in Serie B dovrà rappresentare un anno di transizione per riportare il Cagliari di nuovo in Serie A.
Ha inziato Leonardo Semplici, continuato Walter Mazzarri e concluso Alessandro Agostini, fate voi le percentuali ma nessuno di questi è riuscito veramente ad incidere nella testa dei giocatori che non sono mai riusciti a tirare fuori quella rabbia necessaria per conquistarsi la salvezza.
Il Presidente Tommaso Giulini non è riuscito a dare quella stabilità e tranquillità necessaria per ottenere un risultato che, rosa alla mano, sembrava essere decisamente alla portata.
Si preannuncia un’estate tormentata per l’imprenditore milanese che dovrà essere bravo a gestire il mercato, provando a non cedere i talenti della sua rosa e le certezze dalle quali ripartire.
Con 34 gol fatti e 68 subiti il Cagliari lascia la Serie A con un terzultimo posto e tanta amarezza.
Al Cagliari dal 2014 e con oltre 200 presenze con la maglia dei sardi, Joao Pedro è certamente uno dei pezzi pregiati della rosa.
Il numero 10, naturalizzato italiano e nel giro della nazionale, sarà oggetti di molte richieste e per Giulini sarà complicato convincerlo a sposare il progetto di ripartenza dei rossoblu.
Bomber prolifico e anima dei sardi Joao Pedro potrebbe decidere di dedicare la sua intera carriera sportiva al Cagliari e porsi l’obiettivo di riportare la squadra in Serie A, con il mercato estivo ne sapremo di più sul prossimo futuro dell’attaccante.
Si è guadagnato l’affettuoso soprannome di “Uomo Cragno” dai suoi tifosi con parate sensazionali e tanta personalità, ora Alessio Cragno dovrà decidere il proprio futuro conscio del fatto che molte squadre della massima Serie hanno più volte manifestato grande stima ed interesse verso di lui.
Prima squadra del mezzogiorno a vincere il campionato italiano di Serie A (1969-1970) e semifinalista della Coppa UEFA nella stagione 1993/1994, la storia del Cagliari rimane gloriosa e piena di soddisfazioni.
La serie cadetta sarà il punto di partenza per rifondare un nuovo Cagliari, ambizioso e determinato a riprendersi, magari già dal prossimo anno, la Serie A.
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