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Economia

Il FMI prevede una crescita modesta per il 2023-2024 per l’Eurozona

Per garantire la crescita dell’Eurozona, il FMI indica come necessaria una diligente attuazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza.

Conferenza stampa FMI Eurozona – Nanopress.it

Secondo quanto indicato dal Fondo Monetario Internazionale nella Dichiarazione finale riguardo alla Missione 2023 dell’Eurozona , il vero impulso alla crescita verrebbe da un’attuazione diligente dei Piani per la ripresa e resilienza. Questo permetterebbe infatti di procedere con le riforme strutturali e gli investimenti necessari.

Eurozona, Gentiloni avverte: “tempo limitato”

Le previsioni sono positive, in quanto dovrebbe essere possibile attuare le riforme progettate. Tuttavia, ciò potrebbe richiedere delle modifiche nei tempi necessari per gli investimenti a motivo dei vincoli sull’utilizzo dei fondi.

Nel frattempo, prosegue la trattativa tra Italia e Bruxelles per la consegna del Piano italiano rimodulato, dovuta entro fine agosto. In cantiere anche la discussione sulla regolamentazione del Patto di stabilità.

Arrivato alla riunione dell’Ecofin a Lussemburgo, il commissario europeo all’Economia Gentiloni ha commentato gli obiettivi della discussione sulla proposta di riforma della governance. Secondo Gentiloni, si punta a ridurre il debito in modo più graduale ma efficace, portando avanti di pari passo la possibilità di incentivare gli investimenti pubblici.

Il commissario all’Economia ha poi espresso apprezzamento per la valutazione pubblicata dal FMI riguardo alla proposta di riforma, dichiarando disponibilità da parte della Commissione ad analizzare i miglioramenti proposti dagli Stati. Tuttavia, avverte Gentiloni, il tempo non è illimitato.

Paolo Gentiloni alla riunione Ecofin – Nanopress.it

Sarà quindi necessario giungere ad un accordo nei mesi che verranno, in modo da rendersi pronti per il ciclo di bilancio del 2025 e dare fiducia ai mercati. Necessità ribadita anche all’interno della Dichiarazione del FMI. Quest’ultima indica il raggiungimento di un accordo rapido sul tema come “una priorità” in vista delle sfide di bilancio attese di qui a poco. 

Il rapporto FMI sull’andamento dell’inflazione nell’Eurozona

In relazione alla crescita dell’economia, la Dichiarazione indica un probabile aumento per quest’anno e il prossimo, insieme ad una ripresa lenta ma consistente dei redditi reali. Il FMI prevede anche che i vincoli di offerta verranno allentati e la domanda esterna si farà più stabile.

E riguardo all’inflazione, il rapporto indica l’obiettivo del 2%, fissato per metà 2025, come ancora lontano. Il problema non è tanto l’inflazione complessiva, diminuita sensibilmente da fine 2022 a motivo del calo nel costo dell’energia. Ciò che preoccupa è l’inflazione di fondo, che solo nell’ultimo periodo ha mostrato segni di diminuzione.

Questo fenomeno può essere attribuito, tra le altre cose, al fatto che il calo del costo delle materie prime non vada di pari passo con quello dei prezzi al consumo. Le proiezioni comunque sono positive, in quanto l’inflazione dovrebbe continuare a scendere, seppur ad alcune condizioni.

Tra queste, la stabilizzazione della crescita dei salari nominali, l’assorbimento dell’aumento di questi ultimi da parte delle imprese e la diminuzione del costo delle importazioni. 

Nadia Calvino e Kristalina Georgieva a Lussemburgo. – Nanopress.it

Attraverso la Responsabile Georgieva, il Fondo Monetario Internazionale dichiara approvata la decisione della BCE di diminuire i tassi. Comunque, ricorda che al primo posto nelle priorità della politica europea deve esserci la riduzione dell’inflazione insieme al mantenimento della stabilità della situazione finanziaria.

Per raggiungere questo obiettivo, il FMI ritiene necessario per l’Eurozona continuare con una politica monetaria più aspra e restrittiva per un certo tempo, almeno per il biennio 2023-2024, in modo da padroneggiare l’inflazione, limitare il rialzo dei tassi di interesse e mantenere stabile il mercato finanziario

Georgieva, necessario impulso alla transizione verde

Georgieva trova anche spazio per un commento sul clima, spingendo sulla necessità di uno sprint alla transizione green. L’obiettivo fissato per il 2050 è quello di ridurre le emissioni che causano alterazioni del clima tra il 25% e il 50%. Inutile dire che siamo molto lontani dal raggiungimento di queste cifre

Asia Paparella

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