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Cultura

Il fratello, l’ultimo romanzo di Jo Nesbø: segreti e omicidi, vergogna e sensi di colpa

Nesbø non è un autore che ha bisogno di presentazioni, il successo internazionale dei suoi romanzi lo ha proiettato nell’olimpo degli scrittori di crime e il suo personaggio più famoso (e più amato), quell’Harry Hole che ha affascinato milioni di lettori per il suo essere un poliziotto complicato e complesso, visionario e tormentato, è stato anche portato sul grande schermo da Michael Fassbender, che ne ha vestito i panni in L’uomo di neve.

Nesbø inchioda il lettore alla pagina e lo tiene con il fiato sospeso fino alla fine, incastrando colpi di scena e verità che emergono spesso da un passato tormentato.

La Norvegia che fa da sfondo alle vicende raccontate è spesso inquietante e cupa, sia che Nesbø scelga un’ambientazione urbana, come per la serie dedicata ad Harry Hole, sia che proietti la sua narrazione in una ambientazione rurale come nel suo ultimo romanzo, Il fratello.

Con questo suo ultimo romanzo, Nesbø ci porta infatti in un paesino isolato nel nord della Norvegia, tra montagne innevate che incombono minacciose sulla vita di tutti. Ma la vera minaccia, ciò di cui bisogna aver davvero paura, non è all’esterno, emerge lentamente dal passato e trascina i personaggi in un vortice di colpi di scena e delitti.

Con Il fratello Nesbø sembra voler condurre il lettore oltre i limiti del verosimile, ponendolo di fronte a un passato familiare tragico e a un presente segnato dalla vergogna e dal senso di colpa, ma soprattutto spingendo il protagonista, Roy Opgard, a chiedersi fin dove è disposto ad arrivare per il bene della famiglia.

A chi credeva che il passato potesse rimanere sepolto in fondo al burrone del Salto, il presente rivela una amara verità: nulla resta sepolto, né i drammi e i segreti familiari, né tutte le azioni che avevano un unico scopo, salvare il fratello.

Sono proprio i legami familiari i veri protagonisti di questa storia che viene ricostruita lentamente, tassello dopo tassello, proprio dal protagonista. Fin dove è disposto a spingersi Roy per difendere il proprio fratello?

Siamo una famiglia. E dobbiamo restare uniti perché non abbiamo nessun altro. Amici, fidanzate, vicini, compaesani, lo Stato. Non sono che un’illusione e non valgono un cazzo il giorno in cui ti ritrovi veramente nel bisogno. Allora saremo noi contro loro, Roy. Noi contro tutti gli altri.

Francesca Turchi

Appassionata di libri, mi occupo di arte, editoria, cinema e teatro.

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