Il Frosinone ha dominato il campionato di Serie B, e lo dicono i numeri

Il Frosinone l’anno prossimo giocherà in Serie A, e lo farà per la terza volta nella sua storia.  Non sappiamo se sarà come le altre volte, ovvero se l’arrivo coinciderà subito con una retrocessione dolorosa, ciò che sappiamo però, oltre a citare Calcutta, che una canzone sull’argomento l’ha fatta nel 2018 (per la seconda promozione del club gialloblu), è che il club ciociaro guidato da Fabio Grosso – ovvero colui il quale segnò il rigore decisivo nella finale dei Mondiali del 2006 contro la Francia che ci regalò, come Italia, la quarta coppa del mondo – lo ha fatto sbaragliando la concorrenza, e quindi con il miglior attacco e la miglior difesa del campionato di Serie B, e soprattutto lo ha fatto a tre giornate dal termine, quando i giochi non sono stati ancora chiusi, e quasi per nessun’altra squadra.

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Fabio Grosso, l’allenatore del Frosinone che festeggia la promozione diretta della sua squadra in Serie A con tre giornate d’anticipo – Nanopress.it

Con 54 reti segnate in 35 partite, una in meno del Bari, terzo della classe, e solo 21 subite – in questo caso sono le stesse del Genoa, a cui basta praticamente solo una vittoria per far compagnia al Frosinone per la promozione diretta nel nostro massimo campionato -, infatti, il club dell’ex campione del mondo ha vissuto la sua stagione migliore in cadetteria, regalandosi appunto il ritorno in Serie A che mancava ormai da quattro anni.

Il Frosinone di Grosso torna in Serie A dopo quattro anni, e non aveva mai fatto meglio di così (in Serie B)

Leggo il giornale e c’è Papa Francesco e il Frosinone in Serie A“, cantava nel 2018 Calcutta, al secolo Edoardo D’Erme. Se il cantante di Latina ancora non ha deciso di tornare con un nuovo album (con buona pace dei fan che gli chiedono da tempo immemore di farlo), in molti, anche l’Inter, hanno salutato il ritorno nel nostro massimo campionato dei ciociari con la strofa del suo brano, perché sì, dopo quattro e dopo aver dominato in B, la squadra di Fabio Grosso è la prima neopromossa, e con tre giornate d’anticipo, cosa che non era mai successa prima d’ora.

Se, infatti, la prossima stagione non sarà la prima volta che i gialloazzurri giocheranno tra i “grandi”, è sicuramente la prima volta che ci arrivano da primi della classe e avendo dominato il campionato, e forse può essere un segnale che le cose potrebbero andare in maniera diversa dalle precedenti due volte.

Al di là della mano dell’ex campione del mondo, sulla panchina del Frosinone dal 2021, quando fu esonerato Alessandro Nesta, e di quelli che sono stati i protagonisti della stagione, uno su tutti Samuel Mulattieri, di proprietà dei nerazzurri di Milano, ora infortunato ma autore, comunque, di 12 gol, i ciociari sono, al momento, la squadra che ha messo a segno più reti, 54, e solo una volta ne avevano segnato di più, 55, a 35 giornate disputate, mandando in gol, per altro, per otto volte a testa anche i due esterni: Giuseppe Caso e Roberto Insigne (il fratello del campione d’Europa ed ex Napoli, Lorenzo).

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La festa esploso al Benito Stirpe dopo la vittoria dei ciociari per 3-1 sulla Reggina di ieri – Nanopress.it

Ma se il 4-3-3, il modulo scelto dall’ex Juventus per iniziare la partita, ma che all’interno della stessa cambia in base alle esigenze, è una certezza in fase realizzativa, la stessa si deve dire per quanto riguarda quella difensiva. I 71 punti conquistati a tre giornate dal termine del campionato cadetto – anche qui, un record, perché il Frosinone non era mai andato oltre i 62 punti conquistati – sono frutto anche di “soli” 21 gol subiti (meno dei partenopei, per dire, e meno della Lazio, ma gli stessi del Genoa che insegue i gialloazzurri) e di 20 clean sheets del giovanissimo (e promettente) Stefano Turati, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, ma di proprietà, ora, del Sassuolo, con cui per altro ha anche esordito in Serie A in una partita contro i bianconeri, diventando il primo portiere nato dopo il 2000 a giocare tra i pali di una squadra del nostro massimo campionato.

Non solo, però, perché il traguardo tagliato ieri con la vittoria per 3-1 contro la Reggina al Benito Stirpe ha portato i successi dei ciociari a 21 in stagione, almeno due in più di qualsiasi altra formazione, e 13 dei quali sono arrivati proprio davanti al pubblico amico, che lo ha assurto praticamente a fortino.

Chi potrebbe salire ancora e chi, invece, potrebbe abbandonare anche la cadetteria

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Alberto Gilardino, l’allenatore del Genoa – Nanopress.it

Se da una parte, però, il Frosinone può tornare a cantare, non si può dire lo stesso delle altre squadre, che ancora hanno da giocarsi il tutto e per tutto. Al Genoa di un altro ex campione del mondo, in questo Alberto Gilardino, manca di fatto una vittoria nelle prossime tre gare per tornare in Serie A. Avanti di sei punti rispetto al Bari e con il primo scontro diretto a favore, i rossoblù potrebbero non dover passare per le forche caudine dei play-off, che invece potrebbero interessare, appunto, i galletti che inseguono al terzo posto,  e possono dire di averlo anche blindato.

Dal quarto fino al 14esimo, poi, è bagarre. Con l’arrivo entro le prime quattro, oltre alla promozione diretta, ci si garantisce di giocare due partite in meno, e per questo stanno lottando il Sudtirol, che ha 54 punti ma non vince dal 18 marzo, il Parma, che ne ha 52, e il Cagliari, che ne ha 51.

Cagliari Parma
Un’azione di Parma-Cagliari – Nanopress.it

Solo una di loro giocherebbe dalle semifinali in poi, mentre le altre due dovrebbero vedersela (per arrivarci) con la settima e l’ottava nei quarti, e qui, in effetti, il discorso è più complicato. In tre punti sono racchiuse otto squadre: il Pisa in primis, che ha 46 punti ma che non sta attraversando il suo momento di forma migliore, la Reggina e l’Ascoli, che ne hanno quanti i toscani, poi Venezia e Palermo che ne hanno 45, il Modena 44, il Como e la Ternana 43.

Per nessuna è semplice, anche perché anche la battaglia per non retrocedere non è semplice, neanche da decifrare. La squadra fanalino di coda è il Benevento, che ha 32 punti (e potrebbe anche salvarsi se vincesse le ultime tre e le altre perdessero tutte), davanti a loro, a quota 35, c’è la Spal, e chiude in terzultima posizione – ovvero quella che decreta l’arrivo in Serie C, il Perugia con 36. Pure un’altra squadra, però, potrebbe salutare, e in lizza sono tre quelle che potrebbero arrivare ai play out, tutte a 38 punti, e in cui solo una è davvero salva: c’è il Cosenza, c’è il Brescia e c’è il Cittadella.

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